Solgan volgari e blasfemi hanno caratterizzato l’8 Marzo. Cortei dove l’obiettivo è sembrato essere il Governo, i “fasciscti” più o meno immaginari, mentre nel mondo reale le donne continuano ad essere carne da macello. Questa volta è accaduto all’ex moglie di Ciro Russo evaso dai domiciliari. La tragedia è accaduta a Reggio Calabria.
Il fuoco è nemico delle donne. L’arma con la quale molti uomini provano a distruggere la vita alle proprie compagne. Forse per renderle meno belle, come è accaduto a Carla Caiazzo, bruciata in volto dal suo ex compagno. Oppure come è successo a Jessica Notaro, la miss sfregiata con l’acido. Donne che provano a ricostruirsi, a rimettere insieme i pezzi, e a sopravvivere, in un volto e in un corpo che fanno fatica a riconoscere.
A quattro giorni dall’8 marzo, giornata dedicata alle donne, un altro caso di femminicidio arriva da Reggio Calabria, dove una donna è stata aggredita dall’ex marito. Poco dopo le 8.40 di questa mattina, Ciro Russo, un 42enne originario di Napoli e con diversi precedenti, si è avvicinato all’auto dell’ex moglie con in mano un contenitore carico di liquido infiammabile. In pochi istanti ha aperto la portiera, le ha svuotato addosso il barile, e le ha dato fuoco.
L’intenzione dell’uomo era quella di uccidere l’ex moglie e nel modo più atroce possibile. Voleva vederla bruciare viva sotto i suoi occhi. Per questo motivo, è evaso dai domiciliari, dove si trovava a Napoli, e ha raggiunto la vittima a Reggio Calabria per compiere l’atroce gesto. Un’azione avvenuta in pochi secondi e progettata nei minimi dettagli. Ciro Russo sapeva bene dove e quando trovare l’ex compagna: non appena l’ha vista, nei pressi di un Liceo, in una via molto trafficata, non ha esitato un secondo ad appiccare il fuoco, davanti agli occhi increduli dei passanti, come riportato dall’Ansa.
Poi, si è allontanato in fretta a bordo della sua auto, fra le urla strazianti della donna e quelle della gente, rimasta attonita. Sul luogo sono sopraggiunti immediatamente i soccorsi. La donna, gravemente ustionata in più punti, è stata immediatamente trasferita in ospedale, in codice rosso, mentre in città è scattata la caccia all’uomo. La Questura ha reso note le sue caratteristiche fisiche: “Ciro Russo è di corporatura robusta, brizzolato, alto quasi un 1.90, con occhi marroni”.
Attualmente, gli agenti delle Volanti e della Mobile stanno battendo le strade di Reggio e dell’hinterland sulla base delle poche testimonianze raccolte, come riportato dall’Ansa. Nessuno sembra saper indicare verso che direzione sia fuggito. Per gli abitanti della zona tutto sarebbe successo troppo in fretta per accorgersi veramente di quanto stava accadendo.
Un’altra terribile storia di violenza che continua solo ad allungare la lista delle tante vittime intrappolate nella rete dell’odio. E mentre un’altra donna si trova in condizioni gravi, tante sono le domande che spontaneamente affiorano nella mente: a cosa servono le sensibilizzazioni se poi le donne continuano a cadere sotto il peso schiacciante di una mano violenta? Perché non si creano delle leggi opportune in grado di difendere seriamente chiunque si trovi in difficoltà? Basta parlare di sensibilizzazione. Urge trovare una soluzione certa: parlare senza agire veramente porta solo ad aggirare il problema senza eliminarlo realmente.
Fonte: Ansa