Cornedo Vicentino, Vicenza. Una ragazzina ha denunciato suo nonno, di 65 anni, accusandolo di aver ricevuto abusi quando i genitori la lasciavano sola con lui. L’uomo andrà sotto processo ad aprile del 2019.
Pare che la pedofilia non sia solo il male della Chiesa, ma anche il male di molte case e famiglie, che si annida silenziosamente dietro le pareti che dividono una stanza da un’altra. Come la storia di Rozzano – il padre che ha sparato al genero che aveva abusato ripetutamente di sua figlia – ora un’altra vicenda di violenza inaudita arriva da Cornedo Vicentino, in provincia di Vicenza.
La vittima è una ragazzina di tredici anni che ha denunciato gli abusi ricevuti da suo nonno, un uomo di 65 anni. La storia è venuta fuori quasi per caso quando l’adolescente ha confessato, ad una cuginetta prima e ai genitori dopo, di quei momenti “particolari” che trascorreva col nonno paterno. Pare che l’uomo obbligasse la nipote a filmare gli abusi con il telefonino. I video, scabrosi ed espliciti, sono stati recuperati dalla memoria del telefonino dove erano stati cancellati dall’uomo e ora sono prove schiaccianti dell’accusa. Il tutto avveniva nella villetta dove abitava la ragazzina, quando i genitori lasciavano la tredicenne sola con suo nonno, non avendo il minimo sospetto di quanto accadeva tra i due. Dai filmati è emerso che gli abusi andavano ben oltre i palpeggiamenti morbosi e le toccatine sfuggenti. Gli episodi sarebbero accaduti una decina di volte tra gennaio e giugno del 2018, come riportato da Il Corriere della Sera.
Ora, l’uomo dovrà rispondere dell’accusa di abuso sessuale pluriaggravato verso la nipote. Il Pm Angelo Parisi ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per il pensionato, finito nel novembre del 2018 in carcere, a Montorio Veronese. Il processo, intanto, è atteso per aprile. L’uomo, attraverso la difesa sostenuta dall’avvocato Claudia Longhi, ha offerto già un risarcimento alla nipote e ai genitori, e ha chiesto di essere processato con rito alternativo per poter beneficiare dello sconto di pena.
Intanto, i genitori della ragazzina sono sconvolti e la moglie del 65enne è l’unica che si reca a fargli visita in carcere. Più volte il pensionato ha provato a giustificarsi: “Mi dispiace, non so come sia successo”, ha detto. Intanto, continua a negare di aver avuto rapporti completi con la nipote che, con grande fatica, ha testimoniato e parlato degli abusi nel corso di un incontro protetto con psicologi e assistenti sociali.
Fonte: Il Corriere della Sera
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