Giulia si è stancata, e si è rivolata ad un avvocato. Il legale Giovanni Pintimalli, ha fatto sapere di aver avviato azioni legali contro gli haters. Circa 43mila sarebbero i commenti ricevuti pieni di minacce, insulti e offese. L’inziativa per per risarcire Giulia delle offese subite e certo per inibirne altre.
Il confine tra pubblico e privato è ormai ridotto al limite, e i social sembrano volerci insegnare quello che ciascuno di noi può dire e non può dire. A finire nel mirino delle critiche, in genere, sono personaggi noti, più esposti al pubblico e quindi più sotto attacco. Di sicuro, loro sono anche quelli più abituati a ricevere insulti, anche se non si dovrebbe, visto che riescono a prenderli con ironia senza scandalizzarsi troppo.
Chi è che invece sembra reagire male alle critiche è Giulia Viola Pacilli. La ventiduenne, dopo aver sfilato a “People” – la manifestazione antirazzista di Milano organizzata dall’assessore PD Pierfrancesco Majorino – sbandierando un cartello contro il Vicepremier Matteo Salvini, è stata condivisa sul profilo Facebook del Ministro dell’Interno ricevendo una pioggia di critiche, come riportato dall’Ansa. Commenti, offese ed insulti che non sono passati inosservati e che l’avvocato di Giulia, Giovanni Pintimalli, ha intenzione di denunciare. “Faremo partire almeno 50 querele per diffamazione e offesa all’onore nei confronti di chi ha postato i commenti e gli insulti. Citeremo tutti coloro che hanno postato messaggi diffamatori e insulti nei confronti di Giulia. E sono più di 250 persone”, ha spiegato il legale. 43mila sono i commenti ricevuti, la cui responsabilità risiederebbe, sostiene il legale, in un unico post: quello di Salvini, che ha istigato all’odio. Salvini non solo non ha rimosso i commenti contenenti gli insulti, ma li avrebbe anche incoraggiati: il Ministro dell’Interno, condividendo la foto sul suo profilo Facebook, avrebbe incoraggiato gli assalti sui social, esponendo la ragazza alla “gogna mediatica”.
Eppure, il legale ha dovuto fare dei passi indietro, visto che Matteo Salvini non ha detto nulla di diffamatorio nei confronti della ragazza e pertanto non sono possibili azioni contro di lui. “Per questo”, fa sapere Giovanni Pintimalli, “l’azione legale andrà avanti soltanto nei confronti di chi ha scritto insulti direttamente alla ragazza. Giulia mi sta inviando ancora adesso molti messaggi diffamatori. Questi soggetti saranno individuati dalla polizia postale tramite l’indirizzo ip, e partiranno le querele“, come riportato da Dire.
Il destino di Giulia sembra lo stesso toccato all’ex senatrice PD Monica Cirinnà, che ha preso parte ad una manifestazione femminista, in occasione della festa delle donne, a Roma, esibendo un cartello contro Dio, la Patria e la famiglia. Le due sembrano aver condiviso lo stesso percorso, prima mettendosi in mostra ai cortei, poi ricevendo insulti, e infine lamentandosene, passando per vittime. Come ha fatto notare Salvini, ad ogni azione corrisponde una reazione specie se il bersaglio… è un personaggio non proprio sconosciuto.
Fonti: Ansa, Dire