Francesco Guccini, ospite ad un programma radiofonico, ha detto la sua sulla figura del Vicepremier Matteo Salvini, sulla proposta del 30% di canzoni italiane in radio, e sull’allarme razzismo presente in Italia.
Francesco Guccini, il cantautore con una carriera ultraquarantenne, è stato ospite del programma “Un Giorno da Pecora”, su Rai Radio1, condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Nell’intervista, la comica ha ironizzato sul dato, abbastanza noto, che il cantautore sia tra i cantanti più apprezzati dal centro-destra, nonostante le posizioni del cantautore siano da sempre, e neanche celatamente, rivolte al centro-sinistra. Proprio qualche giorno fa, il voto di Guccini è andato diretto a Nicola Zingaretti, nuovo segretario del Partito Democratico. Anche i suoi testi, tra l’altro, non nascondono le sue idee: Guccini è passato dal comunismo, al socialismo, al PD. A destra, però, non ci è mai arrivato.
Eppure, il Vicepremier Matteo Salvini lo ascolta e, pare, lo apprezza. “Non mi rende felice, la cosa, comunque va bene, per l’amor di Dio. Pensavo le mie canzoni facessero un effetto migliore, consiglierei di ascoltare quelle meno note”, ha scherzato il cantautore che poi ha continuato sull’argomento. “Vorrei spazzare via tantissime cose. Il razzismo, il sentirsi dire prima gli italiani, è finita la pacchia, gli slogan continui, le frasi storiche sui social, in tv. Toglierei tutto questo”, ha detto Francesco Guccini.
“Ho una gran paura, sento aria di Weimar” ha già avuto modo di dire il cantautore emiliano in un incontro con gli studenti in occasione della presentazione del libro “Canzoni” alla Normale di Pisa. “Adolfo Hitler fu eletto dal popolo, e quando sento dire la frase ‘sono stato eletto da 60 milioni di italiani’ mi sembra un po’ pericolosa”, disse ancora Guccini che aggiunse, rivolto ai ragazzi: “Leggete, leggete, leggete”.
L’ex Premier Romano Prodi e qualche militante alle sfilate antirazziste, nei giorni scorsi, hanno parlato ancora una volta di discriminazione e xenofobia. “Sento aria di razzismo in Italia”, ha dichiarato tempo fa il cantautore emiliano, dopo la chiusura di Sanremo. Anche in quel caso, non mancarono parole al veleno rivolte a Claudio Baglioni. Pare infatti che tra i due non scorra buon sangue, dopo che il direttore artistico della kermesse ha bocciato, lo scorso anno, una canzone – “Migranti”, questo il titolo – scritta proprio da Guccini. Testo che quest’anno sarebbe calzato a pennello, visto che il Festival che è stato più politico che altro.
E, a proposito di musica, anche la proposta di passare in radio il 30% di canzoni italiane non sembrerebbe garbare al cantautore. “Sono dubbioso perché se va la musica anglosassone, non si sente di musica francese, ormai, se la gente vuole così insomma non si può obbligare quello che uno non vuole ascoltare”, ha detto. Infine, ha detto la sua anche sulla Tav: “Onestamente non sono del tutto informato. Però sono abbastanza positivo sul fatto, per me dovrebbe esser fatta”.
Comunque, i cantautori non dovrebbero cantare? L’obiettivo non dovrebbe essere essere ascoltati? Forse no, per Guccini.
Fonte: Un giorno da Pecora