Una madre ha violentato i figli disabili per ben 4 anni, con il compagno e un amico di famiglia. I ragazzi vivevano in condizioni di totale degrado.
Una storia di abusi e violenze arriva da Taranto e lascia tutti senza parole. Le vittime sono quattro fratelli, tutti minorenni e con disabilità intellettive: il più grande ha 14 anni, il più piccolo 6. Le indagini degli Inquirenti sono partite quando due dei bambini che erano stati collocati in una Casa famiglia hanno confessato gli abusi che avevano subito sia loro in prima persona, sia gli altri due fratellini. I responsabili della Casa famiglia hanno comunicato le informazioni e dato il via alle indagini che hanno portato all’arresto la madre dei piccoli, il suo compagno e un amico di famiglia, come riportato da Il Messaggero.
I quattro bambini, ascoltati in luogo protetto e in presenza degli psicologi, hanno portato alla luce la condizione di degrado alla quale erano sottoposti in quella casa. E’ emerso che i reati sono avvenuti in casa della madre e talvolta anche nell’abitazione dell’altro indagato, l’amico di famiglia. La storia, purtroppo, non si limita a questo. Gli abusi sono solo la punta dell’iceberg. I ragazzini erano costretti a vivere in un contesto di totale degrado: la madre li abbandonava in casa, li obbligava a non frequentare la scuola dell’obbligo, li percuoteva giorno e notte e non assicurava loro un’alimentazione quotidiana e nemmeno la minima igiene.
La madre delle vittime, il suo compagno, e un amico di famiglia – tutti e tre di Taranto – violentavano i ragazzini, ripetutamente, da ormai quattro anni, come riportato da Il Giornale di Puglia. Il più piccolo pare avesse solo 3 anni quando ha subito il primo abuso. Le Forze dell’Ordine hanno accertato e confermato senza ombra di dubbio le violenze, incastrando i tre che sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile dopo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Tommasino, su richiesta del Procuratore Francesco Ciardo.
Grazie alla Procura della Repubblica, al Gip e al Tribunale per i Minorenni di Taranto, i giovani sono usciti dall’incubo. Le autorità hanno così impedito che tali crimini potessero continuare a ripetersi. Ora i ragazzi sono stati accolti in strutture protette, dove pian piano inizieranno una terapia psicologica per elaborare il trauma.
Fonti: Il Messaggero, Il Giornale di Puglia