Un video di una giornalista scopre le falle sistematiche nell’organizzazione delle Primarie PD. Senza presentare tessera elettorale, utilizzando indirizzi di fantasia nelle prossimità dei seggi la ragazza vota per ben 11 volte a Milano
“La tessera elettorale” domanda la volontaria alla giornalista in incognito di FanPage, “Non c’è l’ho” – risponde lei- “Non importa, si accomodi”.
Più o meno la stessa scena si ripete per 11 volte nel video che una giornalista di FanPage ha realizzato a Milano durante le Primarie del PD domenica scorsa. Vale la pena ricordare che il regolamento che lo stesso PD si è dato in occasione dell’appuNtamento elettorale stabilisce che il voto può essere effettuato solo se si è in possesso di un documento di identità e della tessera elettorale. Qui c’è subito un’incongruenza. Come si ricorderà nei giorni precedenti alle elezioni del Segretario del PD, la direzione ha deciso di aprire le le votazioni a minorenni, extra comunitari e comunitari non residenti. Ma come hannno potuto votare dei minorenni se non hanno una tessera elettorale? E come possono votare i comunitari non residenti? A giudicare dall’inchiesta gli incaricati del seggio hanno risolto il dilemma senza fare – e farsi – troppe domande.
Nel filmato è possibile vedere come per 11 volte la giornalista sia entrata in un seggio, dichiarando di essere priva di tessera elettorale e fornendo un indirizzo di prossimità al luogo della votazione. Solo una volta le è stato chiesto se era un’iscritta al PD. Per 11 volte ha votato indisturbata, senza che nessuno facesse la minima obiezione o anche una domanda più inquisitora…o anche solo una domanda. Per ben 11 volte si è sentita rispondere: “Non importa, si accomodi, si vota di là”.
Quindi che si può dire? Appare ben evidente che chiunque avesse voluto influenzare il voto non avrebbe avuto alcun problema nel realizzare l’illecito. E’ ci si chiede allora quanti di questo milione e mezzo di voti corrispondano ad effettivi elettori e quanti sono i voti ripetuti dello stesso elettore. E, in particolare, quanti avevano diritto di votare a norma del regolamento Dem, del tutto disatteso. Ma, cert0, bisognava fare i numeri per sbandierare un’inversione di tendenza.
Nel video si vedono dieci sezioni deserte o quasi. S’intravedono bandiere dell’Unione Europea, il vessillo arcobaleno delle “lotte” LGBT, un ritratto di Enrico Berlinguer – che malinconia – ed il vuoto. L’affluenza alle urne, sbandierata dai Dem come una “Rinascita” potrebbe essere stata, nel dato reale, ben più modesta di quanto si è voluto far credere in queste ore. Un dato che ha comunque rappresentato un’ulteriore flessione per il PD. Ma la stampa mainstream era ben intenta a far credere altro, con le telecamere chiamate a riprendere inteminabili “code” mentre la ragazza a Milano – la città delle grandi manifestazioni della Sinistra – si aggirava per dieci sezioni deserte. Possiamo allora pensare che il dato “servito” dal PD sull’affluenza è suscettibile di una notevole scrematura. Il “netto” rivelerebbe con ogni probabilità un’ulteriore flessione nel calo dei votanti.
Il sondaggio di Demopolis ha dato cifre esatte di questo calo. Dai 4,6 milioni di votanti per Romano Prodi, ai 3,5 milioni per Veltroni e poi giù fino al 1 milione e mezzo delle ultime primarie che hanno visto uscire vittorioso Zingaretti su Martina e Giachetti. Ebbene, quanti ne dovremmo togliere da questo milione e mezzo? Se si osserva il filmato è facile farsi un’idea. Facile come votare 11 volte per il PD.
Alessandro Signorini
Fonte: Fanpage