Ibrahim, aggredito in strada a Napoli: “Il razzismo non c’entra nulla”

Una storia all’insegna del perdono quella di Yacoubou Ibrahim, mediatore culturale di colore, aggredito da due ragazzini.

Napoli, aggredito in strada, ma non è razzismo - Leggilo

Se l’ex Presidente della Camera Laura Boldrini ha parlato spesso del razzismo come di un male da sconfiggere. Una piaga che sarebbe provocate anche e soprattuto dalla politica migratoria del Governo, rappresentata dalla decisione di chiudere i porti. Una suggestione fatta propria da molta parte delle Sinistra, dalle testate maistream e da molti artisti come Emma Marrone. “Aprite i porti” ha griadato da palco di Eboli qualche settimana fa ed il clamore è stato enorme.

Ma, al di là delle strumentalizzazione e degli slogan facili, si potrebbe pensare, ad esempio, a come migliorare la sicurezza seguendo il consiglio di un immigrato, che prima di parlare di razzismo ci pensa due volte. Siamo nel Quartiere Sanità, Napoli. Yacoubou Ibrahim, pochi giorni fa, è stato aggredito da due ragazzini con uno spray urticante. I due sono prontamente scappati senza lasciare tracce. Un giovane napoletano, vedendo Yacoubou a terra, si è avvicinato per prestargli aiuto. Insieme hanno chiamato il 112 e successivamente il 118.

Laura Boldrini - Leggilo

Yacoubou, che lavora e vive in Italia dall’agosto del 1991, non ha mostrato cenni di rabbia né rancore nei confronti dei due ragazzini. Anzi, in un’intervista ha detto: “Dico che non è questione di razzismo, è questione di sicurezza”. Di pochi giorni fa, al contrario, la storia della donna originaria della Costa d’Avorio, aggredita mentre rientrava a casa dopo il lavoro, che non ci ha pensato due volte a parlare di “chiaro episodio di razzismo“. Come nel suo caso, comunque, neanche i negozianti nelle vicinanze e i passanti hanno accennato ad aiutare Yacoubou.

Ci sono tanti ragazzi nel Quartiere Sanità che girano, non fanno niente, ma cercano di infastidire gli anziani, i migranti, i più deboli”, ha detto l’uomo. “Questi giovani lo fanno per passatempo, per giocare alle spalle di qualcun’altro”. Dopo l’aggressione, le Forze dell’ordine si sono mobilitate e hanno rintracciato, con molta facilità, gli autori dell’aggressione, come riportato da Il Mattino.

Yacoubou Ibrahim, allora, ha deciso di incontrarli. Si sono ritrovati tutti e tre, faccia a faccia, nella Chiesa di San Severo. I ragazzi gli hanno chiesto scusa, lo hanno abbracciato e gli hanno regalato un disegno con un bel messaggio di scuse, come riportato dall’Ansa: “Scusami Ibrahim, se pensi che sono in una baby gang, non lo sono. Ti prego, accetta le mie scuse, hai un cuore d’oro”, queste le parole dei ragazzini.

L’immigrato ha accettato le scuse, e ha ribadito la causa dell’episodio: “Sono le cose che dobbiamo combattere. Dobbiamo migliorare la sicurezza, se non ci alziamo a fare la nostra parte nel sociale… finiremo male“, ha detto ancora Ibrahim ai giornali. La Boldrini, potrebbe prendere spunto.

https://www.facebook.com/fanpage.it/videos/414217952670087/

Fonti: Ansa, Fanpage, Il Mattino

 

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