Pedofilia inarrestabile, anche il Cardinale Pell ha abusato di due minori

Il Tribunale australiano ha condannato il Cardinale George Pell per abusi su due minori, uno di 13 e un’altro di 12 anni, commessi nel 1996.

Pedofilia Chiesa condannato George Pell

Si è concluso domenica il summit in Vaticano cominciato giovedì. Papa Bergoglio aveva aperto i lavori sulla base di “Fermezza, trasparenza e concretezza”, queste le premesse. Tema principale, la lotta agli abusi, per arginare la pedofilia e mettere fuori gioco il clericalismo.“Trasformare il male della pedofilia in un’opportunità di consapevolezza e di purificazione”, aveva detto il Papa aprendo i lavori dell’incontro su “La Protezione dei Minori nella Chiesa”.

Neanche a dirlo, il Tribunale australiano ha condannato, l’11 dicembre, il Cardinale George Pell per pedofilia. Il Cardinale, libero su cauzione, ha respinto tutte le accuse, mentre la sentenza era rimasta sconosciuta per ordine del giudice, ora revocato. E’ la prima volta che un capo dicastero della Chiesa cattolica viene condannato per pedofilia. Le accuse, piovute sul Cardinale, sono quelle di abusi sessuali su due ragazzi del coro della cattedrale di Saint Patrick, a Melbourne. Era il 1996 e i ragazzi avevano rispettivamente 12 e 13 anni. George Pell, allora, era vescovo ausiliare dell’arcidiocesi, come riportato da Il Sole 24 Ore.

I 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria, in Australia, hanno espresso verdetto unanime, e il Cardinale, ora, rischia fino a 50 anni di carcere. “Sono innocente”, si è sempre difeso Pell, senza mostrare mai segni di cedimento. In una dichiarazione presentata dai suoi legali, si informa di un ricorso presentato dagli stessi contro la condanna. “Il nostro assistito ha sempre sostenuto la sua innocenza, e continua a farlo”, dicono.

Dalle dichiarazioni di una delle vittime, ora cresciuta, emerge che il processo “è stato stressante, ma non è finito. Come molti sopravvissuti, ho sperimentato vergogna, solitudine, depressione e lotta”, dice l’uomo. L’altro, invece, è morto nel 2014 per overdose, causata, dice la famiglia, proprio dal trauma degli abusi subiti in adolescenza, come riportato da Avvenire.

Pell era tra i 9 cardinali consiglieri che avrebbero dovuto aiutare Papa Francesco – solo un mese dopo la sua elezione al pontificato – nella riforma della Curia romana. Già nel 2010, Benedetto XVI aveva pensato a lui per sostituire il cardinale Giovanni Battista Re nel ruolo di prefetto della Congregazione per i vescovi. Ma lo scandalo della pedofilia per Pell era già alle porte, e i consiglieri di Ratzinger riuscirono a scoraggiare il Papa tedesco a procedere a questa nomina.

Vicenda simile quella di Theodore Edgar McCarrick, anche lui sotto accusa per abusi sessuali sui minori. Papa Francesco ha ridotto allo stato laicale McCarrick, 88 anni, ex Cardinale e Arcivescovo di Washington, accusato di aver molestato diversi seminaristi e di aver abusato sessualmente di tre minori. Per lui, perdita degli obblighi connessi ai sacramenti e del sostegno da parte del Vaticano, compreso quello economico.

Fonti: Il Sole 24 Ore, Avvenire

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