Claudio Bisio non condurrà più il Festival di Sanremo. In Rai troppe pressioni. Si respira un’aria tesa.
Se la direttrice Rai Teresa De Maio aveva detto, tempo fa, di non voler più Claudio Baglioni al timone del Festival – dopo le sue uscite poco felici sulla questione migranti in Conferenza Stampa – ora pare Claudio Bisio, coconduttore di questa 69esima edizione della kermesse sonora di Sanremo, da poco conclusasi, a non volerne più fare parte.
“Un’esperienza positiva, solo professionalmente”, ricorda oggi il comico, come riportato da Il Messaggero. “Sono stato bene accanto a Claudio Baglioni e a Virginia Raffaele, anche se con lei avrei voluto giocare di più”. Bisio, tutto proiettato alle prossime esperienze, con il ritorno sul grande schermo con il film “Bentornato Presidente“, non pare avere un buon ricordo di tutto quello che il Festival gli ha lasciato.
La causa? Sarebbe proprio la “Rai Sovranista”. Eppure non sembra proprio, visto lo sciame di ospiti più o meno Radical Chic che puntualmente prendono parte, ogni giorno, ai programmi della rete pubblica. “Ho promesso a mia moglie di non fare più Sanremo. Le tensioni all’interno della rete del servizio pubblico e il controllo su quanto è andato in scena nella settimana del Festival non mi piacciono”, dice Bisio. La colpa, insomma, sarebbe della troppa politica entrata nel Festival. Nel peso, troppo forte, della componente in un ambiente che non ne ha bisogno. “Non parlerei di pressioni o censura, ma proprio di clima Rai: pesante, faticoso. Dietro le quinte c’era timore per ogni cosa”, ha detto Bisio. Anche il suo siparietto con la bionda Michelle Hunziker, ospite della terza serata – dopo essere scappata da Adriano Celentano e corsa in Rai – ha scatenato qualche polemica. “Abbiamo fatto ‘La lega dell’amore’, un pezzo di un mio spettacolo di 25 anni fa, inserito poi in un disco con Elio e le storie Tese. Il ritornello è ‘gioia fratellanza cuore amore mamma t’amo e nulla più’. È stata sollevata perfino la par condicio, perché c’era ‘Lega’”.
E se la Rai appare troppa politica per Bisio – cosa vera, ma in linea diametralmente opposta a quella sovranista di cui parla il comico – il film, in uscita prossimamente nelle sale cinematografiche, non sarebbe da meno. “Nel film siamo in una Italia immobilizzata dalla paura e dal Pil fuori controllo. Non so quante volte abbiamo riscritto la sceneggiatura: anticipavano fatti o era la realtà a bruciarci le battute”. Un film politico dedicato a chi “non sa cosa votare, agli astenuti, neanche io lo so, io sono un orfano dell’opposizione, inorridito da quello che vedo”, ha detto Bisio.
Un film che si prospetta come il Festival e un Festival al quale Bisio sembra non aver piacere di tornare. “Io in Rai c’ero stato 25 anni fa con Cielito Lindo, la Rai di Guglielmi, Frassa… È tutto cambiato, sospettoso. Certo, è cambiato anche il mondo, si è incattivito. Sui social mi dicono cose come “sporco comunista”.
Peccato, però. Bisio in fin dei conti non dispiaceva. Di certo, è piaciuto più della Raffaele e di Baglioni. La Rai, comunque, sembra perdere punti ogni giorno. Tutti ci passano, ma nessuno ci resta.
Fonte: Il Messaggero