Alcuni migranti, rimasti in balia delle onde, a bordo della nave Diciotti, hanno chiesto al governo italiano un risarcimento per il danno subito.
La questione Diciotti sembra non chiudersi. Le accuse al Vicepremier Matteo Salvini sembrano non aver trovato riscontro nell’opinione pubblica, visto l’esito del sondaggio online sulla piattaforma Rousseau. Quasi il 60% dei votanti, infatti, si è detto contrario a mandare a processo il Vicepremier, che avrebbe agito soltanto per interesse nazionale. Proprio ieri, tra l’altro, il voto al Senato ha negato l’autorizzazione a procedere per il Ministro degli interni. Di conseguenza, la Procura di Catania, che aveva chiesto il processo, ha richiesto l’archiviazione per il fascicolo aperto a carico del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del vice Premier Luigi Di Maio ed il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che si erano presi ufficialmente la responsabilità della scelta, condivisa con il ministro degli Interni, di non far scendere i 177 migranti, come riportato da La Stampa.
Di questi 177, alcuni migranti, soccorsi dalla ong Diciotti – rimasta in balia delle onde per alcuni giorni, in attesa di soccorsi – hanno presentato un ricorso al Tribunale civile di Roma. Il motivo? La richiesta di un risarcimento per essere stati “costretti a rimanere a bordo per diversi giorni”.
A riferirlo fonti del Viminale, che hanno fatto sapere che a presentare il ricorso è stato uno studio legale, che si è mosso in nome di 41 migranti, tra cui un minore a bordo della Diciotti. Ora chiedono al premier Giuseppe Conte e al ministro dell’Interno Matteo Salvini un risarcimento tra i 42mila e i 71mila euro. Dei 41 migranti che si sono rivolti allo studio legale, dicono ancora le fonti del Viminale, 16 risultano essere nati l’1 gennaio.
Intanto, il senatore Gasparri, di Forza Italia, presidente della Giunta del Senato per le autorizzazioni a procedere, ha annunciato di aver firmato una copia della relazione della vicenda che lega Diciotti e il Vicepremier Salvini per l’Aula del Senato e di averla inviata anche al presidente Casellati. Ora spetta alla Conferenza dei Capigruppo decidere di discuterla in Assemblea.
Fonte: La Stampa