La lettera all’Amministrazione Raggi del Ministero di Economia e Finanza con cui si dice no alla sgombero di CasaPound fa infuriare Laura Boldrini.
Per il ministro dell’economia #Tria nel giorno in cui #Istat certifica il crollo della produzione industriale, la priorità è bloccare lo sgombero dello stabile occupato abusivamente da #Casapound a Roma
Un giorno salvano #Salvini e quello dopo i fascisti
— Laura Boldrini (@lauraboldrini) February 20, 2019
Durante la giornata di ieri un Tweet, è apparso sulla pagina dell’ex Presidente della Camera Laura Boldrini. Nel Tweet la parlamentare eletta in quota LeU, esperienza politica quest’ultima già al capolinea, attacca con rabbia il Ministro dell’Economia Giovanni Tria. Colpevole, a sentir lei, di occuparsi dei problemi di CasaPound anziché dei problemi del Paese.
Ieri è uscita la notizia che il Ministero di Economia e Finanza– MEF – aveva risposto alla missiva che l’Amministrazione Raggi aveva inviato riguardo lo stabile occupato nel 2003 dagli attivisti di CasaPound. Nello stabile – di proprietà del MEf ed affidato al Demanio – attualmente vivono 18 famiglie in stato di necessità abitativa. Nonché la sede legale degli attivisti. La polemica su CasaPound è usata come una clava per demolire il recente Decreto Sicurezza che dispone lo sgombero dei campi Rom abusivi e dei palazzi occupati illegalmente. In taluni casi questi stabili sono vere e proprie centrali della piccola criminalità in altri il regno del degrado sociale. Pochi giorni fa un immigrato è morto bruciato in una baraccopoli, mesi fa la triste storia di Desiree Mariottini, 16enne morta per overdose.
Ciò detto, passiamo allo stabile occupato da CasaPound. Il 26 dicembre 2003 il movimento occupa lo stabile affidato al Demanio dal MEF in via Napoleone III a Roma. Nell’edificio viene insediata la sede centrale di CasaPound e 18 famiglie in stato di necessità abitativa. Lo stabile viene ristrutturato, le utenze allaciate e regolarmente pagate. Non vi è alcun problema di sicurezza e/o degrado. L’unico problema è che vi abitano 18 famiglie colpevoli di essere state aiutate dai cosiddetti “fascisti del terzo millennio”. Questo le rende “fasciste”? Certo che no, ma sono comunque un’ottima preda per mosse propagandistiche ed elettorali.
Veniamo adesso al Tweet della signora Boldrini: “Per il Ministro Tria, nel giorno in cui Istat certifica il crollo della produzione. La priorità è bloccare lo sgombero dello stabile occupato abusivamente da CasaPound a Roma. Un giorno salvano Salvini e quello dopo i Fascisti“.
Il Tweet è talmente assurdo, iniquo e contraddittorio che non si sa da dove iniziare per spiegarlo. Il MEF ha semplicemente risposto ad una domanda dell’Amministrazione capitolina, in sintesi: “Lo stabile è vostro e dovreste sgomberarlo voi. Lo farete?” . Il Ministero ha replicato che lo sgombero delle 18 famiglie italiane che abitano lo stabile non è una priorità.” Domandare è lecito rispondere è cortesia” si dice. Il sindaco Virginia Raggi ha domandato, il Ministro Giovanni Tria ha cortesemente risposto. Una cortesia sconosciuta all’ex Presidente della Camera, si deduce.
Pochi giorni fa ha avuto inzio il processo contro il presunto assassino della ragazza. Non si ricorda un tweet della parlamentare, natia di Macerata, che auspicasse giustizia piena per quel tremendo caso di cronaca nera. Non è tra le sue priorità. E allora si potrebbe anche ribaltarlo, quel tweet, e rispedirlo al mittente in questa forma: “Dopo l’efferato delitto di Macerata, nel quale la povera Pamela Mastropietro fu stuprata, uccisa, fatta a pezzi e gettata via come spazzatura la maceratese Boldrini ha come priorità Casapound”. Per concludere, il tweet di protesta del’ex Presidente della Camera si può ben leggere in questa prospettiva: “Se la priorità del Ministro è difendere CasaPound – cosa peraltro falsa – la priorità della Boldrini è attaccare CasaPound”.
Come se non bastasse nel tweet viene ripresa la fake news del calo industriale dovuto al nuovo Esecutivo. In estrema sintesi due grafici dimostrano che il calo è generale nell’Eurozona ed è dovuto alle politiche deflazionistiche dei precedenti governi imposte dalla Commissione Europea. La domanda aggregata è in calo ovunque e di conseguenza cala la produzione, la così detta “tela di ragnatela”.
In conclusione, un tweet ingiusto e fuorviante. Se la ex Presidente non è riuscita a dare concretezza, prospettiva e carisma all’esperienza di Liberi e Uguali e ora cerca di accasarsi in quella casa in rovina che è la Sinistra italiana, la colpa non è di CasaPound, ma sua.
Alessandro Signorini
Fonte: Twitter Laura Boldrini