Caso Diciotti: chiesta l’archiviazione per Conte, Di Maio e Toninelli

La Procura di Catania ha richiesto l’archiviazione per Conte, Di Maio e Toninelli per il caso “Diciotti”. Erano indagati insieme a Matteo Salvini.

Conte, Di Maio, Toninelli caso Diciotti

Dopo il voto di ieri al Senato, che ha negato l’autorizzazione a procedere per il Ministro degli Interni Matteo Salvini, la Procura di Catania ha tirato i remi in barca anche per il fascicolo a carico del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del Vicepremier Luigi Di Maio ed il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.

I vertici di Governo si erano presi ufficialmente la responsabilità della scelta, condivisa con il Ministro degli Interni, di non far scendere i 177 migranti dal pattugliatore della Marina militare italiana, di cui 41, oggi, hanno presentato ricorso. Una scelta politica, e precisamente di politica internazionale, fatta per convincere gli altri Paesi europei a collaborare nell’accoglienza dei migranti.

Il PM Carmelo Zuccaro aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo, per l’ipotesi di sequestro di persona aggravato, in quanto avrebbe agito per “scelta politica, non sindacabile dal giudice penale”. Richiesta che il Tribunale dei Ministri di Catania aveva respinto, come riportato da Adnkronos.

Su Conte, Di Maio e Toninelli il Tribunale dovrà decidere nuovamente entro 90 giorni, e qualora accettasse la richiesta, la decisione non sarà impugnabile. Altrimenti, si dovrà procedere ad una nuova votazione al Senato per l’autorizzazione a procedere nei confronti dei vertici del Governo.

Luigi Di Maio ha spiegato spiegato come quella di fermare lo sbarco sia stata una scelta condivisa da tutto l’esecutivo di governo, e parlando della negata autorizzazione a procedere su Salvini ha spiegato, come riportato da Il Sole 24 Ore: “E’ stata su un’azione di governo di cui mi sono assunto tutte le responsabilità, insieme a Conte, Toninelli”. Ha inoltre detto, riguardo alle accuse rivolte a Salvini: “Se fosse stata corruzione o un politico beccato con le mani nella marmellata nemmeno lo mettevo in votazione. Qui stiamo parlando se c’è un interesse preminente dello Stato o no. E ricordo che a tutte le persone venne assicurata assistenza sanitaria”.

In merito, si è anche espresso Maurizio Gasparri, Presidente della Giunta per l’autorizzazione a procedere del Senato: “Se la notizia è confermata, non mi sorprende, avendo esaminato tutte le carte. Il Procuratore di Catania aveva fatto analoga valutazione sul caso di Salvini più esposto di loro nel caso Diciotti”. Il Presidente ritiene alquanto probabile che la Giunta neghi l’autorizzazione a procedere, qualora il Tribunale dei Ministri rifiutasse l’archiviazione: “Nel caso dovessero arrivare le carte in Giunta” – dice – “sarebbe difficile esprimere valutazioni diverse da quelle che ho fatto per Salvini”.

Alessandro Signorini

Fonti: Adnkronos, Il Sole 24 Ore

 

 

 

 

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