Alice avrebbe compiuto un mese. Era nata il 16 Gennaio ed è morta tre giorni dopo. “Ho sentito un tonfo, sordo, poi ho udito frasi sconnesse, e un secondo colpo”. Ha detto il padre.
Resta il mistero sul caso di cronaca famigliare cronaca nera, nerissima, che arriva da Vicenza. La vicenda, tristissima, che ha visto una mamma, probabilmente in crisi e affetta da depressione post-partum, scaraventare a terra la sua figlioletta di soli tre giorni. Il fatto è successo soli due giorni fa, poco dopo il parto: la donna è tornata a casa e ha distrutto in poco tempo la vita che aveva donato alla piccola. Lei, una donna come Pina, che ha gettato le gemelline nel Tevere e tante altre per cui il parto significa crisi, depressione e sofferenza. Come tante altre per cui il parto è un momento di crisi e significa sofferenza.
La quarantaduenne, Federica Ziliotto, ha anche provato a togliersi la vita, ferendosi alla gola con un coltello, ma non è bastato. Ora è piantonata nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vicenza. Sul caso, all’inizio, il massimo riserbo; ma ora giungono le prime conferme che riportano il reato di Federica a una depressione post-partum. Andrea Danieli, il primario di psichiatria del San Bartolo e capo del dipartimento di salute mentale dell’Ulss 8, al Giornale di Vicenza, ha raccontato le condizioni della donna.
“Ho parlato a lungo con la signora Federica” – ha detto Danieli – “ricorda tutto, è lucida. Ci ha raccontato in modo dettagliato ciò che ha fatto ed è consapevole delle conseguenze che si aprono dinanzi a lei: ci ha spiegato tutto senza difficoltà”. La donna ha detto di essersi sentita in difficoltà dal primo momento in cui ha visto la figlia. Eppure, tutto all’esterno sembrava essere normale: una bella famiglia, un marito affettuoso, tante persone pronte a starle vicino. “Poi, un malessere e tutto è diventato difficile”, ha spiegato il medico. Un male che c’è e non si vede, invisibile: Federica condivideva su pagine social, quasi ossessivamente, consigli per i neonati, attenzioni per le mamme, suggerimenti per evitare rischi al nascituro, i metodi migliori per l’allattamento. Un’apparenza, mentre il dolore dentro cresceva. Poi, domenica sera, è esploso, come riportato da Il Corriere della Sera.
La donna aveva appena dato la poppata ad Alice, la figlia di soli tre giorni. Poi, racconta, il papà della bimba Riccardo Stocco – un 45enne originario della provincia di Padova, – che era nell’altra stanza: “All’improvviso ho sentito un tonfo, sordo, come di qualcosa che cade a terra. Poi ho udito mia moglie pronunciare frasi sconnesse, quindi un secondo colpo. Mi sono precipitato nella stanza e ho visto mia figlia sul pavimento, mentre mia moglie si è barricata in bagno”. La villetta di Lisiera di Bolzano Vicentino era pronta per accogliere la bimba, nata il 16 Gennaio: fiocchi rosa di benvenuto alla porta e palloncini.
La donna ora è fuori pericolo, ma la sua vita è ormai distrutta. Così come lo è quella del padre di Alice. Uno dei tanti episodi, agghiacciante, delle madri assassine.
Chiara Feleppa
Fonte: Il Corriere della Sera