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Economia

Reddito di Cittadinanza, chi ne ha diritto

Annunciato in pompa magna il 19 gennaio – alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del ministro del Lavoro Luigi Di Maio e del ministro degli Interni Matteo Salvini – il Reddito di cittadinanza (Rdc) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 gennaio. E ora se ne conosce più chiaramente il profilo, grazie anche al varo di un sito specifico da parte del governo: https://www.redditodicittadinanza.gov.it/.

 

Tutto a posto quindi? Che l’operazione Rdc possa andare in porto senza scossoni è ancora presto per dirlo. La partenza per la pratica è prevista ad aprile; nel frattempo, bisognerà assumere e formare i 6mila “navigator” che nei Centri per l’impiego dovranno occuparsi del percorso di inserimento lavorativo dei percettori del sussidio, denominato “Patto per il lavoro”. Inoltre, ancor prima, i Caf e gli uffici postali dovranno lavorare le presumibili migliaia di richieste – che possono comunque essere inviate anche telematicamente utilizzando il sito sopra citato – e che potranno essere inviate a partire dal 6 marzo.

I requisiti per accedere al Rdc

Chi usufruirà del Reddito di cittadinanza dovrà avere alcuni requisiti elencati di seguito: si richiede la maggiore età, il possesso della cittadinanza italiana oppure, in alternativa, provenire da un un paese dell’Ue. Basta anche che un familiare abbia diritto di soggiorno permanente o sia cittadino di Paesi terzi, ma in possesso del permesso di soggiorno dell’Unione Europea per soggiornanti di lungo periodo. C’è bisogno, infine, di essere residente in Italia per almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Dal punto di vista economico bisognerà avere un valore Isee inferiore a 9mila 360 euro; una proprietà immobiliare diversa dalla casa di abitazione che non superiori il valore di 30mila euro; un patrimonio finanziario che non superi i 6mila euro per una famiglia composta da un solo membro che si può incrementare fino a 10mila euro, secondo il numero dei componenti e l’eventuale disabilità. Ancora, si richiede un valore del reddito familiare inferiore a 6mila euro annui che dovrà essere moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza corrispondente. Sono esclusi dal beneficio i possessori di auto immatricolate nei sei mesi precedenti alla richiesta; di auto e moto di lusso acquistate fino a due anni prima; e i detentori di navi e di imbarcazioni. Il sussidio è invece compatibile con l’assegno della Naspi.

Come si fa domanda

Le richieste inviate tramite Caf, Poste o sito vengono comunicate all’Inps entro dieci giorni lavorativi. In altri cinque giorni l’ente dovrà provvedere a verificare il possesso dei requisiti e nel caso riconoscerà il Rdc tramite una carta elettronica, emessa da Poste Italiane. Questo strumento elettronico consentirà l’acquisto di beni e servizi di base, un prelievo di contante di 100 euro al massimo per famiglie con un solo componente – la cifra aumenta in base al numero dei familiari – e la possibilità di effettuare un bonifico per pagare l’affitto o il mutuo. Il Reddito deve essere consumato entro il mese che segue l’erogazione, pena la sottrazione nella mensilità successiva dell’importo non speso, entro il limite del 20 per cento del totale.

Il Patto per il lavoro, la pensione di cittadinanza e i vantaggi per chi assume

Il beneficiario del Rdc, in base alle sue caratteristiche, verrà convocato entro 30 giorni dal riconoscimento della domanda dai Centri per l’impiego oppure dai servizi competenti del Comune dove vive. In queste sedi, in collaborazione con il famoso “navigator”, redigerà un bilancio di competenze e si impegnerà a rispettare gli obblighi del Patto per il lavoro, tra i quali accettare almeno una delle tre offerte di lavoro congrue che gli saranno sottoposte. Si tenga conto che nel primo anno di godimento del beneficio si considera congrua una prima offerta di lavoro entro 100 chilometri da casa, una seconda entro 250 e una terza entro il territorio italiano.

Diverso ovviamente è il caso di chi riceverà la Pensione di cittadinanza avendo almeno 67 anni e che quindi non dovrà sottoscrivere il Patto per il lavoro.

La normativa sul Rdc prevede anche vari incentivi a favore di chi assumerà o formerà i beneficiari del sussidio, impiegando a questo scopo le risorse che altrimenti sarebbero state impiegate per il soggetto in questione. Per esempio, il datore di lavoro che assume a tempo pieno e indeterminato una persona che riceve il Rdc, può godere di un esonero contributivo che non superi i 780 euro al mese per non meno di cinque mesi. Ma anche gli enti formativi accreditati potranno ricevere incentivi se i percorsi di riqualificazione porteranno ad assunzioni a tempo pieno e indeterminato.

A questo punto non resta che aspettare l’attuazione del Reddito di cittadinanza, divenuta da tempo una bandiera del governo gialloverde e del Movimento 5 Stelle in particolare: sarà la realtà a fornire il giudizio positivo o meno.

Red

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Redazione

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