Il premier Giuseppe Conte decide di rispondere agli insulti ricevuti a Strasburgo da Guy Verhofstadt, che lo aveva definito “burrattinaio di Salvini e Di Maio”. Intanto prevede un calo del PIL italiano che si assesterebbe al di sotto dell’1%.
“C’è un significativo rischio di elezioni anticipate in Italia, probabilmente dopo le elezioni europee”. Queste le parole tutt’altro che incoraggianti che vengono pronunciate oggi a Milano, durante la Credit Trends Conference. Il governo italiano sembra di nuovo sotto attacco, stavolta a causa delle stime dell’agenzia americana di rating presentate dal senior vice president Kathrin Muehlbronner. Proprio oggi che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è trovato a difendere le sue scelte dagli attacchi ricevuti a Strasburgo due giorni fa. Il suo intervento aveva suscitato reazioni forti, al punto che più volte il Presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, de ha invitato tutti a moderare i toni. Non è bastato perché Guy Verhofstadt, capogruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per L’Europa, ha additato Conte come “un burattino mosso da Salvini e Di Maio“. A “Repubblica” e al “Corriere della Sera” il premier ha risposto: “Mi hanno descritto come confuso. Ma non è vero. Semmai ero amareggiato, perché è stata persa un’occasione. Potevamo discutere del futuro dell’Unione e invece alcuni parlamentari hanno trasformato l’aula di Strasburgo in un’arena da talk show”. Al riguardo Conte dice: “Me li aspettavo, gli attacchi. Non prevedevo la scompostezza, le falsità. Ho avuto l’impressione che per alcuni parlamentari europei, il discorso di martedì sia stato un po’ il canto del cigno“. Ribadisce poi che il governo del cambiamento va avanti e con esso anche i buoni rapporti con l’Europa, come riportato da Il Sole 24 Ore: “Con Angela Merkel il rapporto è eccellente. Con Parigi risolveremo presto. E non siamo mai stati contro l’Ue. Noi lavoriamo semmai a un cambio di rotta, per un’Europa più equa e solidale. Siamo per il cambiamento e le famiglie tradizionali europee si oppongono”. E ancora “Noi non appoggiamo Maduro. Chiediamo fin dall’inizio elezioni libere e rapide”.
Di tutt’altro avviso sembra invece l’analista di Moody’s che ha dichiarato: il rischio politico resterà elevato e in Italia sta già incidendo sui conti pubblici. Questo perché a novembre la stima del Pil italiano era dell’1,3% mentre per il 2019 è previsto un valore che oscilla tra 0 e 0,5. L’economista aggiunge: “i costi di finanziamento rimangono bassi nell’Eurozona, ma sono saliti in Italia a causa del rischio politico interno”. Qualcosa di positivo, oltre al mancato rischio contagio c’è: “Abbiamo un outlook stabile, copre 12-18 mesi, ci dovrebbero essere performance molto diverse da quelle attese per cambiare ancora l’outlook e non vediamo cambiamenti. Muehlbronner salva, inoltre, alcune modifiche messe a segno dalla Lega, come la semplificazione delle tasse. Questo, però, potrebbe non bastare, poiché si prevede che dopo le elezioni europee diverse dinamiche interne cambino ed è proprio questa incertezza ad influire pesantemente sul mercato. L’analista afferma: “Gli investitori fanno fatica a prezzare il rischio politico, quindi stanno a guardare e in parte questo è quello che abbiamo visto a settembre”. Aggiunge ancora: “Roma ha bisogno di riforme dalla pubblica amministrazione al mercato del lavoro, dalla competitività al sistema giudiziario e ne ha bisogno da molto tempo”.
Fonte: Il Sole 24 Ore