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Mia Martini porta sfortuna, “Io sono Mia” racconta la verità

“Io sono Mia” ieri su Rai 1 il film che ha raccontato la vita di Domenica Rita Adriana Bertè. In pochi si chiederanno chi è, ma è meglio specificarlo stiamo parlando di Mia Martini. E’ stata, è e sarà una delle voci italiane più belle.

Nata a Bagnano Calabrano Mimì, così la chiama la sorella Loredana Bertè, non ha avuto una vita facile. A incidere sulla sua esistenza il rapporto con il padre. Il suo primo brano pubblicato dal titolo “Padre davvero”, racconta di una figlia che si ribella ad un padre violento, dunque, un testo autobigrafico. Un’amore tormentato quello con il collega Ivano Fossato, molto geloso. In mezzo però anche grandi soddisfazioni, nel 1972 con “Piccolo uomo” vince il Festivalbar. Poi con il brano “Minuetto”, scritto per lei da Franco Califano, conquista il mondo della musica internazionale. Ma la carriera di Mia Martini vive di alti e bassi.

Il buio, poi di nuovo la luce con il ritorno a Sanremo nel 1989, con il brano Almeno tu nell’universo”, oggi trent’anni esattiIl mondo discografico è un ambiente difficile, non basta il talento contro le malelingue: “Mia Martini porta sfortuna non lavorate con lei“.  Sono queste le voci che si rincorrono sul suo conto e le rendono la vita difficile.

Ieri in TV il film, poriettato prima nelle sale cinematografiche, “Io sono Mia” ha totalizzato 7 milioni 727 mila spettatori, con uno share al 31%. Non possono essere calcolati, invece, i post apparsi sui social. Tanti forse quasi tutti oggi hanno postato una frase per Mia Martini. Tra questi anche il cantante Biagio Antonacci, che sul suo profilo Facebook ha smentito le “malelingue”: “Mia Martini è stata una donna eccezionale nella mia vita. Lei venne a Rozzano nella casa di mia madre che ci fece da mangiare una ‘cofanata’ di pasta con il pesce. Poi io mi misi al piano e lì cantai ‘Il fiume dei profumi’ nello studiolo di casa dove dormivo anche. Lei si mise là, umilissima, e disse ‘Questa canzone la canto io’. Il ricordo di Biagio Antonacci è partecipe e commosso. E continua con queste parole: “Poi Mimì ascoltò ‘Liberatemi’ e mi disse che sarebbe stato un successo pazzesco”. Una frase azzardata, sembrò essere. Ma non fu così. “E infatti accadde. Ma non accadde solo questo. Certe persone che mi dissero allora di non lavorare con leiperché portava sfortuna (e furono tanti in quel periodo) alla fine la presero sui denti perché il disco vendette moltissimo alla faccia di quelli che oggi non fanno più nemmeno i discografici”.

In quel periodo i concerti di Mimì furono quasi tutti annullati. Non vestirti di viola, se ti taglia la strada un gatto nero attendi che passi un altra persona prima di te, non passare sotto le scale: il mondo dello spettacolo è pieno di paranoie. Il 12 maggio del 1995, Mia Martini all’età di 47 anni viene trovata senza vita nel suo appartamento. Arresto cardiaco causato da un abuso di cocaina, questo l’esito delle indagini condotte dalla Procura di Busto Arsizio.

Loredana Bertè, archiviate le polemiche post Festival di Sanremo, si concentra ora  sull’amata sorella. “E’ stato un colpo al cuore quando ho visto Serena recitare Mimì. Ha fatto una ricerca molto approfondita, ha studiato molto e ha preso delle cose che erano solo di Mimì. Non so come abbia fatto. Si è vista l’anima di mia sorella. La sofferenza che teneva nascosta. Mimì ne sarebbe molto fiera” questo il suo commento per il film. Un pensiero anche a Serena Rossi, che ha avuto l’onere e l’onore di interpretare la cantante.

Sono quattro le sorelle Bertè: Leda, Mia, Loredana e Olivia. Ospite della trasmiissone Storie Italiane su Rai 1 la sorella maggiore Leda che parla di Mia: Mimì è stata messa alla gogna e ha sofferto tantissimo per la cattiveria della gente.[..]La grande sensibilità di questa donna è stata distrutta con una cattiveria immensa”  parla naturalmente del periodo difficile vissuto da Mia. Racconta i momenti di difficoltà vissuti dalla sorella e di come gli è stata accanto: “C’è stato un momento in cui non aveva nemmeno i soldi per sopravvivere quindi sono intervenuta, sono andata a prenderla a Milano e l’ho portata a casa, 8 mesi è stata da me[..] Ho sempre cercato di farle capire che la vita continua e che lei era una grande e che sarebbe ritornata alla grande. Così è stato. Ma lei era veramente troppo fragile”. 

Si parla poi di Loredana e di questo rapporto “tormentato” che le due sorelle vivono tutt’oggi: “Non ci sentiamo da un po’ di tempo, anni. […] Siamo sorelle un po’ strane. Ognuna di noi ha scelto una strada diversa […] Non è successo niente di particolare ma ci sono stati momenti in cui lei se n’è andata per conto suo e io per conto mio”.

L’intervista condotta da Eleonora Daniele vive un momento di grande commozione quando si parla del padre. Nelle studio viene fatta ascoltare la canzone “Gli uomini non cambiano”. Leda ammette che sua padre sia stato un uomo burbero ma lo difende e lo giustifica.

Fonti: Rai, Facebook Biagio Antonacci, Io sono Mia, Storie Italiane

Pubblicato da
Daniela Ziccardi

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