Il Presidente Rai incorona Mahmood, poi va contro il Festival: “I soldi dei cittadini italiani sono stati ignorati”
Sanremo, arrivano voci negative dai piani alti. Marcello Foa, Presidente Rai, non ha risparmiato critiche per la conduzione e per il meccanismo del televoto
Tutto sembra essersi schierato contro questa 69esima edizione del Festival di Sanremo. La questione migranti che ha tenuto banco prima dell’avvio è stata solo la prima di una querelle che sembra prendere spazio in questi giorni, tanto che, se l’Ariston ha chiuso le porte, fuori si continua a vociferare.
Sulla vittoria di Mahmood si è innalzato un vero e proprio polverone. Il televoto del pubblico – lo stesso che paga il canone con il quale vengono elargiti i cachet d’oro dei conduttori e di tutto l’armamentario di cui si serve la kermesse – è stato azzerato totalmente dai voti delle giurie. Così, i soldi spesi dai cittadini sono risultati aver valore pari a zero, tanto da scomodare la Codacom che ha presentato un esposto per denunciare il fatto.
Anche Marcello Foa, il Presidente Rai, nei commenti post-festival, tirando le somme di quanto accaduto, si è mostrato dispiaciuto per l’esito, affermando che, se il pubblico deve sentirsi rappresentato, così non è stato. “C’è stata una sproporzione, un chiaro squilibrio tra il voto popolare e una giuria composta da poche decine di persone che ha provocato le polemiche. Questo è il vero punto che deve farci riflettere. Questo sistema funziona o no?”, si è chiesto, come riportato da Adnkronos.
Si è posto la domanda anche Claudio Baglioni, quest’anno al timone per il secondo anno di seguito, che si è augurato, per il prossimo anno, una modifica del sistema di voto, su consiglio, forse, del Vicepremier Luigi Di Maio che ha paragonato la storia a una differenza abissale che c’è tra “le elite” e il popolo. Ai microfoni di UnoMattina, Marcello Foa si è detto soddisfatto per la partecipazione sui social e dei dati d’ascolto, anche se, in realtà, non sono stati segnati dati da record se non in peggio. “Sanremo è un punto di raccolta dello spirito nazionale e deve rimanere tale per tanti anni a venire. È l’aspetto più incoraggiante per tutti noi”, ha sottolineato il Presidente della Rai.
E mentre Ultimo continua ad alimentare polemiche, accusando, non a torto, il Festival di essere stato scelto dai giornalisti, quando poi dovrebbe toccare al popolo, Foa pare sostenere lui e quanti non hanno condiviso l’esito della kermesse, che dipenderebbe non da un fatto di gusto, ma da scelte politiche. Anche il monologo di Bisio sulla condizione delle famiglie – si attaccavano i figli che non rispettano i ruoli genitoriali – non è piaciuto al direttore. “Sono confortato perché vedo ogni giorno delle famiglie, dei ragazzi veramente splendidi. Dei genitori che mettono veramente l’anima nel far crescere in modo armonioso i propri figli. Però questa società italiana non viene quasi mai rappresentata. Non voglio polemizzare con Bisio. Però il punto non è un padre molto autoritario o molto permissivo. Non è questa la realtà. La realtà è equilibrare e cercare di essere buoni genitori”.
Il podio di Marcello Foa avrebbe messo in testa Simone Cristicchi, Arisa e Loredana Berté: “Abbi cura di me di Cristicchi è una poesia, è talmente bella. Ogni volta che la ascolto mi colpisce, mi emoziona. Tocca la sensibilità e l’armonia di una coppia. La capacità del perdono e di essere onesti con se stessi”, ha detto. E il suo gusto pare andare d’accordo con il Vicepremier Luigi Di Maio, che anche ne avrebbe voluto la vittoria. Mentre Salvini avrebbe preferito il brano di Ultimo.
Quello che è certo, però, che sui social il nome dell’italo-egiziano Mahmood non compariva quasi mai. Chissà come mai, l’abbiamo trovato vincitore.
Chiara Feleppa
Fonte: Adnkronos