La Lega è primo partito d’Italia, confermati i sondaggi. Fallimento epico del PD che, per festeggiare, si deve accontentare di Alessandro Mahmood, italiano fatto passare per migrante, al solo scopo di sbeffegiare Matteo Salvini. Ma il ritorno alla realtà, il giorno dopo, è stato inpietoso.
Si sono chiuse ieri, alle 23.00, le urne per le elezioni regionali in Abruzzo. Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, con il 48,55% dei voti, è ora il nuovo governatore dell’Abruzzo. Il senatore romano, di origini abruzzesi, ha stravinto, con il sostegno del centrodestra, lasciando nell’angolo Giovanni Legnini, ex vicepresidente del Csm – Consiglio superiore della Magistratura – del PD, rimasto al 31,28%. Stesso destino è toccato a Sara Marcozzi, consigliere regionale uscente, del M5S che ha raggiunto poco più del 19% dei voti.
Gli spogli hanno anche visto la Lega risultare il primo partito della regione. La destra così avanza, chiudendo definitivamente la parentesi di Luciano D’Alfonso, sostenuto invece dal centrosinistra, alla guida della Regione fino a questo momento. Le elezioni in Abruzzo si presentano come una prova del nove, non solo per decidere il nuovo governatore e formare il prossimo consiglio regionale, ma anche per capire quanto sia forte, a livello nazionale, l’unione del centrodestra, tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ormai coesi tra di loro, in vista delle prossime elezioni. L’Onorevole Giorgia Meloni, intanto, si è detta soddisfatta per la vittoria storica di Marsilio.
E i risultati sembrano confermare la forte e netta incidenza, sul territorio, dell’ala destra. La Lega ha raddoppiato il risultato delle elezioni del 2018, e si è confermato primo partito in Italia, con il 27,76% dei voti. Meno per Forza Italia – 9,26& dei voti – e Fratelli d’Italia, con il 6,62% dei voti.
Inutili le opposizioni del centrosinistra, inutili le otto liste che hanno sostenuto Giovanni Legnini, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta, rimasto in netto svantaggio rispetto a Marsilio, e fermandosi a poco più del 30%. Il PD è crollato in basso, ottenendo solo l’11,42% dei voti. Nelle Regionali del 2014 il Partito Democratico aveva imposto con la coalizione di Centrosinistra il candidato Luciano D’Alfonso con il 46,26% dei voti. il PD da solo ne ottenne il 25,41%. Cinque anni dopo i voti raccolti dai Dem sono meno della metà.
E non è andata meglio neanche al Movimento 5 Stelle, con la Marcozzi, già candidata alle regionali nel 2014. Il M5S non ha raggiunto neanche il 20% dei voti, quasi venti punti percentuali in meno rispetto alle elezioni dello scorso Marzo, quando i grillini salirono al 39,8%.
Dopo l’Abruzzo, che ieri ha dato il via alle elezioni per rinnovare il proprio consiglio regionale, domenica 24 febbraio sarà il turno della Sardegna. Il 26 maggio invece sarà il turno di Piemonte e Basilicata. A fine anno, tra novembre e dicembre, toccherà a Calabria e Emilia Romagna. Intanto, soddisfatto il Vicepremier Matteo Salvini che ringrazia per il risultato ottenuto.
Fonti: Instagram Matteo Salvini, Instagram Giorgia Meloni, Facebook Partito Democratico del Lazio, Dati elezioni sito Ministero dell’Interno
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