Concita De Gregorio paga 5 milioni di euro al posto del PD, che la ignora. E Marianna Madia si mette in mostra
Figuraccia per Marianna Madia. L’ex Ministro della Pubblica amministrazione, del PD, sembra aver problemi con l’uso dei social.
Da quando esistono i social network, la comunicazione ha acquisito svariati vantaggi. La condivisione via social di post, foto e pensieri può raggiungere più persone possibili nell’arco temporale di un solo secondo. Si rischia, però, se li si usa male, di correre in pericoli. E se è vero che puoi cancellare tutto quello che scrivi, di solito restano tracce. E forse Marianna Madia, l’ex Ministro della Pubblica amministrazione, del PD, avrebbe bisogno di qualche ripassatina al riguardo.
La Madia ha condiviso un post, complimentandosi con se stessa per aver deciso di essersi fatta carico dei problemi legali di Concita De Gregorio. “Mi prendo la mia parte di responsabilità come parte di una comunità politica, ma questa storia va affrontata e risolta come partito”, ha scritto su Twitter. Salvo poi, fare un retweet dal suo stesso account, complimentandosi con se stessa e commentando: “Brava Marianna Madia… chi altro nel Pd si fa carico di affrontare con senso di responsabilità la questione?”. Il post è stato poi cancellato ma la rete è esplosa gridando ad una figuraccia. Si pensa che la Madia volesse usare un altro account per tweetare – cioè condividere – il post originale, scritto da se stessa, aumentandone la visibilità, ma avrebbe sbagliato account utilizzando il suo.
Quanto alla De Gregorio, la donna è stata dal 2008 al 2011 ex direttrice dell’Unità, per poi passare a La Repubblica. Proprio durante la militanza all’Unità, sono state intentate contro di lei alcune cause civili, legate alla linea politica del giornale, che le sono costate quasi 5 milioni di euro. La Nie – Nuova iniziativa editoriale – editore del giornale, controllato dal Partito Democratico, ha poi chiuso con un concordato preventivo, cedendo la testata all’imprenditore Pessina, togliendosi ogni responsabilità civile per le cause di diffamazione. In quanto direttore, è stata la De Gregorio a dover pagare le cause civili dell’Unità, al posto di un editore, dice, “che nel tempo si è fatto nebbia, scomparso dietro i tecnicismi del concordato fallimentare”.
“Sono stata abbandonata dal PD, totalmente“, ha detto la De Gregorio. “Matteo Renzi non si è mai fatto vivo e io non l’ho cercato. Loro mi hanno tecnicamente detto di non essere gli editori, e che non sono obbligati per legge. Ma qualcuno può davvero sostenere che il PD non fosse l’editore dell’Unità?”
Ora, comunque si punta sul buon senso della Madia che ha agito per buon cuore, per giustizia, e per lealtà. Mica per mettersi in mostra.
Fonti: Twitter Marianna Madia, Twitter Concita De Gregorio
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