Il clima tra Francia e Italia si surriscalda con le nuove dichiarazioni di Griveaux, che puntualizza le scelte sbagliate di Di Maio nei confronti della Francia e il motivo del ritiro dell’ambasciatore.
Il dibattito tra Italia e Francia sulla questione Gilet gialli è più che mai avviato, anzi prosegue imperterrito. Benjamin Griveaux portavoce del presidente francese Emmanuel Macron non si esime dal dire la sua ai microfoni di Europe 1, come riportato da La Presse:
“Quando un ministro di un Paese straniero si reca in Francia, per incontrare i Gilet gialli, la cortesia e la diplomazia vorrebbero che si avvertisse il Governo”.
L’accusa è evidentemente rivolta al vicepremier Luigi Di Maio che, oltre ad aver abbracciato pubblicamente la causa dei Gilet gialli, li ha anche incontrati qualche giorno fa all’insaputa di Macron. Proprio da questa mancata attenzione sarebbe sorta la decisione da parte della Francia di richiamare in patria il suo ambasciatore, con l’intento di lanciare all’Italia un segnale più forte.
Le parole di Griveaux diventano pungenti e, scagliandosi contro la “lebbra nazionalista” e i populisti, ricorda a Di Maio e Salvini che le loro battute su Macron non hanno di certo evitato all’Italia la recessione.
Il diverbio è più acceso che e le opposizioniin Italia sembrano sostenere Macron: PD, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi prendono le distanze dall’atteggiamento assunto dal nuovo governo nei confronti di Macron, Inviando parole di amicizia che legherezza da sempre alla Francia.
Di Maio invece fa sapere attraverso Le Monde di aver voluto con questo incontro ascoltare una voce importante della Francia, una delle forze politiche del paese. Tutto ciò non comprometterebbe in alcun modo i buoni rapporti che da sempre intercorrono tra i due Paesi.
Da Oltralpe intanto arrivano altre novità che riguardano il dossier immigrazione: la Francia dice noi ai migranti della Sea Watch: si apriranno le porte solo a coloro che necessitano di protezione. Anche questa decisione, insapettata, non contribuisce ad allentate la tensione tra i due Paesi
Se di fatto lo scontro diplomatico è ormai in atto, non ci resta che capire se sarà sedato da una delle due parti o rafforzato dalle reciproche divergenze.
Fonti: La Presse, Il Corriere della Sera