I genitori di Marco, ospiti alla trasmissione Chi l’ha visto, questa sera hanno espresso la loro rabbia per la sentenza contro Antonio Ciontoli.
“Ci sono qui i genitori di Marco Vannini, Marina Conte e Valerio Vannini”, ha aperto così la puntata di questa sera di Chi l’ha visto Federica Sciarelli. “Anche a Marco, come Manuel Bortuzzo” – il nuotatore 20enne di Treviso, ferito casualmente da un colpo di pistola all’Axa, nel quadrante sud di Roma – “è arrivato un colpo per caso”.
La sentenza al processo per l’omicidio di Marco Vannini, che ha ridotto la pena ad Antonio Ciontoli a soli 5 anni di reclusione, ha lasciato l’amaro in bocca a tutti. Mamma Marina stasera è apparsa tra le lacrime, vicino al marito con cui condivide il dolore più grande per un genitore, la perdita di un figlio poco più che adolescente. “Almeno Manuel è vivo, questo ho detto stamattina a casa. Me lo sarei tenuto a casa vivo, il mio Marco”, ha detto Marina. E invece Marco non c’è più.
La Sciarelli ha ricapitolato l’iter del processo, la sentenza, le parole del Ministro della Giustizia Bonafede. La mamma di Marco, Marina, alla lettura del processo ha gridato allo scandalo e alla vergogna. Il Presidente della Corte d’Assise di Roma ha risposto citando la famosa “passeggiata a Perugia”. In base agli articoli 340 e 343 del Codice penale, infatti, chi offende l’onore di magistrati e giudici rischia fino a cinque anni di reclusione, reati giudicati proprio dalla Corte d’Assise di Perugia, ha chiarito la Sciarelli. “Hai capito?”, ha detto Marina. “Io rischio più del Ciontoli”.
La donna, che appare sempre meno debole, ha raccontato di quando Mary Pezzillo, la moglie del Ciontoli, fuori dall’ospedale dove portarono Marco, tre ore dopo lo sparo, le si rivolse evidentemente preoccupata per la posizione del marito. “La moglie, quella lì, si è accesa la sigaretta con un gelo indescrivibile, una donna gelida, proprio strafottente, ha solo pensato al lavoro del marito. Mi ha detto, ora mio marito sarà rimosso dal suo incarico”, racconta Marina.
In effetti, in un audio mandato in onda, si sente la Pezzillo raccontare a un conoscente: “Non ti nascondo sotto l’aspetto economico stiamo rovinati, dobbiamo pagare gli avvocati.” E’ emerso anche, in trasmissione, che il Ciontoli avrebbe tentato di corrompere il medico, Antonio Matera, che ha preso in cura Marco, chiedendo di non scrivere il suo nome nei verbali, in quanto avrebbe perso il suo posto di lavoro.
“E questo non è dolo?”, ha commentato mamma Marina. “Tutte le chiamate miravano a salvaguardare il posto di lavoro. I ritardi hanno costato la vita a Marco”.
Anche papà Valerio sostiene l’intento della famiglia di camuffare e nascondere l’accaduto: “Hanno aspettato del tempo per aspettare, qualcuno dice del pettine di toglierlo, io sostengo che la verità che dicono loro è un castello di bugie. Solo Marco lo sapeva”.
E ancora la zia del ragazzo, presente in studio: “Son convinta che c’è stato un omicidio volontario con dolo, hanno avuto la faccia di mentire al medico, se non è dolo cos’è?”. Infine, Marina ha ringraziato tutte le persone che le sono vicine in questi giorni così bui. “Ho un esercito, veramente, siete tutti con me. Sono stanca. E’ come se stessi rivivendo il lutto del 18 maggio, ma voglio dire a queste persone che noi non molleremo mai e che fra 45 giorni avremo le motivazioni che hanno condotto a questa sentenza. Da lì ripartiremo”. 45 giorni per riflettere. 45 giorni per sperare che la giustizia ritrovi la strada.
Fonte: Chi l’ha visto?