Per il Partito Democratico sono inziate le deportazioni del regime. A dirlo a chiare lettere non è l’operatore di una Ong o il collettivo di un Centro Sociale. E’ il Presidente del PD in persona, più noto come Matteo Orfini con un tweet ormai di rito, votato a gettare benizina sul fuoco e ad inasprire i conflitti sulla questione migranti.
Il copione è noto, non la fine. E il copione del PD – quelle che, nel caso ce ne fossimo dimenticati era un tempo il Partito dei lavoratori – prevede la costruzione di un “caso” foto ed immagini ad effetto, interviste e tutto il corredo per allestire uno scenario apocalittico.
Cosa è accaduto? Nel Cara di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma sono in atto i trasferimenti dei migranti che dovranno lasciare la struttura in attuazione delle norme contenute nel Decreto sicurezza.
Sono arrivato al #CARA di #CastelnuovodiPorto dove è in corso una assurda deportazione di uomini e donne che non hanno alcuna colpa se non quella di essere scappati dalla fame o dalla guerra.
— Orfini (@orfini) January 23, 2019
La notizia ha suscitato molte polemiche. Il centro è attivo da oltre 10 anni. Nel marzo 2016 Papa Francesco lo scelse per la celebrazione della lavanda dei piedi del Giovedì Santo, inchinandosi per il rito davanti a 12 profughi. A Castelnuovo di Porto si è svolta una manifestazione di solidarietà nei confronti dei migranti, insieme ai sindacati. Era presenti anche i lavoratori della cooperativa che gestisce il centro preoccupati perché rischiano il posto di lavoro.
Sul trasferimento è intervenuto il Ministo dell’Interno, Matteo Salvini, come riportato da La Stampa:
«Abbiamo fatto oggi quello che farebbe qualunque buon padre di famiglia – ha spiegato – A Castelnuovo c’era il secondo più grande centro di migranti, era arrivato ad accogliere più di 1.000 persone. Lo stato pagava 1 milione di affitto all’anno più 5 milioni per la gestione.Quindi essendosi dimezzati gli immigrati ospiti di quel centro e liberati altri posti nel Lazio, è giusto chiudere quella struttura, risparmiare quelle risorse, liberando quella enorme struttura. Tutti gli ospiti che erano dentro con diritto saranno ospitati in altre strutture».
Il Ministro ha osservato:
«Si sono ridotti gli sbarchi fortunatamente, salvando vite. Con meno partenze ci sono meno morti. Capisco che tanti si innervosiscono perché la pacchia è finita, tanti hanno smesso di guadagnarci. Ora avviene da noi come in tanti Paesi anche africani. Questo vale anche per gli scafisti e le Ong che aiutano gli scafisti: i porti italiani non sono più a vostra disposizione. Nessuna donna che ha diritto di stare qua verrà toccata, i minorenni non saranno espulsi, i bambini non si toccano, sto lavorando perché i bambini non siano messi in pericolo di vita partendo su gommoni semi sgonfi. Questo governo e questo ministro non arricchiranno più scafisti e mafiosi».
Rossella Muroni, deputata di Liberi e Uguali, si è messa davanti a un pullman di rifugiati impedendone l’uscita dal centro di accoglienza. Un gesto simbolico, davanti a fotografi e telecamere. «Bambini, donne, uomini, vogliamo solo sapere dove vanno e che condizioni troveranno. Restiamo umani per favore», ha scritto su Twitter la deputata di LeU, postando una foto che la ritrae mentre blocca il pulmann.
https://www.facebook.com/Tv2000it/videos/1090272904478631/
Fonti: Tv2000, Twitter Orfini, Twitter Rossella Muroni, La Stampa