Si chiama Gionata Boschetti, ma in arte, non si sa ancora quale, “Sfera Ebbasta“. 25 anni, originario di Cinisello Balsamo, definito “re del trap” ed idolo delle adolescenti. Nell’occhio del ciclone dal tragico incidente di Corinaldo, dove hanno perso la vita 6 adolescenti più una madre che si trovavano nel locale Lanterna Azzurra in attesa dell’esibizione di Sfera. 6 morti, come le stelline che il cantante si è tatuato in testa in onore dei ragazzi. E qui, si capisce il soggetto.
I guai non sono finiti perché oggi il cantante si trova indagato per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti. La Procura di Pescara ha infatti aperto un fascicolo sul suo conto dopo l’esposto presentato da due senatori di Forza Italia, Lucio Malan e Massimo Mallegni. I due parlamentari, a un mese dalla strage, hanno depositato esposti in 18 Procure, quelle dove il trapper si è esibito, tra cui Pescara – tappa del tour dello scorso 12 Luglio.
L’istigazione all’uso di droga verrebbe proprio dai testi. Testi di altissimo livello, del resto. L’album “Rockstar”, disco dei record, ha permesso a Sfera di diventare il primo e unico artista italiano nella top 100 delle canzoni più ascoltate al mondo su Spotify. Non si sa come, però, visto che i suoi testi sono paragonabili a quelli che potrebbe scrivere un’ analfabeta. Forse, ha fatto colpo sulle adolescenti lo stile rivoluzionario – mica tanto. Tatuaggi, denti dorati, collane e bracciali. “Vengo dal basso”, aveva detto in un’intervista di Febbraio scorso rilasciata alle Iene.
Ed è lì, forse, che gli è sfuggito qualcosa. Gli è sfuggito che chi viene dal basso può insegnare qualcosa, in genere. Ma da lui non c’è nulla da imparare. Anzi, ne dovremmo stare lontani. Lontani da chi si vanta di “non usare il preservativo e di andare a letto con chiunque“. Da chi afferma, davanti ad uno schermo, “di aver consumato erba fino a poco fa”. Da uno che non vota perché “non ci capisce niente”, sminuendo in un secondo il diritto di voto, per cui la gente ha lottato per anni. Uno che non ricorda neanche se ha fatto il Test dell’HIV – di quelle cose che si scordano insomma. Uno che fa un tatuaggio per ricordare il padre morto e se gli chiedi il significato risponde...”boh”.
Il rischio è questo, quando diventi un personaggio pubblico. Hai un’immagine e tutto quello che fai diviene qualcosa che trasmetti. Ma di questo Sfera non se ne cura. Perché lui è l’idolo delle adolescenti. Lo seguono, lo imitano, lo inneggiano nei locali. Tutto, per sentir cantare uno che non prende una nota. Insomma, da titoli di canzoni come “Uh Ah Hey”, cosa ci si può aspettare? Testi come…“Pusher sul mio iPhone, pute sul mio iPad”… o ancora…”Se fumo qualche canna, e sono ancora sveglio quando gli altri vanno a nanna, no, non mi piace la bianca”.
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Potrei continuare ma in fondo a che serve? Si è capito il genere. Si è capito il soggetto. Già il nome, “Sfera Ebbasta” lasciava presagire brutte notizie. Te lo immagini: un tipo strano, originale. Poi lo vedi in Tv, e allora ti chiedi… Cos’è andato storto nel disegno evoluzionistico di Darwin?
Chiara Feleppa
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