Cécile Kyenge ed il razzismo. L’eurodeputata del PD parla ora di un pericolo che non sarebbe solo presente in Italia, ma riguarderebbe l’intera Europa. La Kyenge si riferisce al rapporto redatto dall’Agenzia Europea dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Stando alla relazione il razzismo nel Vecchio Continente sarebbe in aumento. E’ l’ennesimo fuoco amico dell’Europa – una certa Europa – su sè stessa, un’Europa che indugia a battersi il petto su pericoli veri o presunti e prepara il terreno a provvedimenti legislativi volti a contrastare le politiche degli Stati nazionali dove rimane un residuo di autonomia, tra queste le politiche migratorie. Non sembra un caso che il sedicente rapporto capiti nelle settimane che precedono l’incontro a Marrakech per la sottoscrizione del Global Compact sulle migrazioni.
Il rapporto è un chiaro esempio notizia istituzionale, apparentemente neutra, ma costruita per l’uso che se ne dovrà fare: politico e strumentale. Non è una falsa notizia, ma nasce per produrre un effetto equivalente, sotto l’apparenza dell’obiettività.
A strumentalizzarla ci pensa la Kyenge e la sua retorica, inutile e senza sbocchi: ”Dobbiamo riconoscere che l’Europa sta cambiando il proprio volto. L’Europa deve trovare nuova linfa vitale dal pluralismo e dal multiculturalismo che caratterizza la società per opporsi al razzismo crescente. I crimini dettati dall’odio razziale sono l’espressione più meschina della discriminazione perché abusano apertamente della dignità umana su base etnica”, ha detto l’eurodeputata, come riportato da Il Secolo d’Italia. Enfasi qualunquista e notizie incomplete per creare allarme, ricatto politico e consenso, da parte di una donna vittima lei stessa di fakenews di infimo livello. Le false notizie che riguardavano la Kyengeera palese, così che la stessa eurodeputata ha potuto giovarsi del ritorno di utilità, in termini politici, di essere stata presa di mira da qualche imbecille.
La falsa notizia della Ue – che la Kyenge usa in maniera apparentemente asettica e imparziale – è inevitabilmente più sottile. Dietro il paravento di comodo dello “studio” l’Agenzia diffonde dei dati di fatto parziali e quindi, a conti fatti, abnormi.
Il sondaggio si intitola “Essere neri nell’Ue”, e analizza le maggiori discriminazioni che gli europei neri subirebbero in Europa: oltre il 30% di loro avrebbe subito forme di discriminazione, come riportato da Modena Today. Insulti, violenza e altro. Ma qual’è la fonte? Loro stessi. Non è un rapporto su riscontri obiettivi: denunce rivelatesi fondate, rapporti di polizia, sentenze. Sono le vittime, vere o presunte che parlano. Troppo poco. E’ c’è un altro aspetto che rivela quanto il sondaggio possa essere inattendibile, e utile solo in un’ottica di strumentalizzazione politica. Il report non contestualizza l’analisi, ammesso che sia verosimile: omette di indicare il numero dei crimini e dei detenuti immigrati in Europa, il numero degli illegali che entrano ogni giorno in Europa. Lo studio della Ue omette di dire che gli immigrati regolari hanno pari accesso a lavoro, casa, assistenza sanitaria, rispetto ai cittadini europei. Dati, questi, che contrastano ogni ipotesi di razzismo. Il rapporto quindi è incompleto, quando non tendenzialmente falso. Diventa una falsa notizia quando di esso se ne fa un uso improprio e strumentale. A questo ci pensa l’eurodeputata del PD Kyenge, spesso vittima di fakenews. Iniziative stupide e inutili. Perchè non bisogna inventarsi nulla per screditare (politicamente) Cécile. E’ sufficiente raccontare la verità sulle falsità che dice.
Fonti: Il Secolo d’Italia, Modena Today, Repubblica
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