Nella sede della Nunziatura Apostolica, a Villa Giorgina, sono stati ritrovati dei resti ossei attribuiti inizialmente ad Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Sembrava un primo passo verso una scomparsa che è una vergogna: per il silenzio omertoso che ha complicato ad arte una trama di una vicenda forse terribile, ma semplice. Sarebbe sufficiente osservare le immagini che ritraggono Emanuela Orlandi nella sula bellezza, acerba e irrequieta. E’ sufficiente allora ricordare le parole di Padre Amorth su caso: disse una verità semplice e terribile. Tutto il resto non sono state altro che menzogne per coprirla, quella verità. Un atteggiamento indegno che ha straziato la famiglia ed ha affossato la credibilità della Santa Sede, da quarant’anni atterrita dinanzi all’eventualità che il mondo scoprisse come è morta davvero Emanuela, e perchè. Perchè è morta, lo sanno e lo pensano tutti, anche Papa Francesco che lo disse alla famiglia poco dopo la sua elezione. Ma non disse tutto quello che sapeva. E ormai sembra probabile, se non addirittura certo, che Emanuela sia morta la sera stessa della sua scomparsa. Niente rapimento, fuga, trame internazionali. Fango tirato in faccia alla verità. C’è poco da capire, ormai. E molto, molto da perdonare.
Intanto sono stati resi noti gli esami effettuati sui reperti ritrovati a Villa Giorgina: si credeva che le ossa appartenessero ad Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, le due ragazze scomparse misteriosamente anni fa, nel 1983 e mai più ritrovate. Ma La Stampa ha rivelato che dai controlli effettuati quei resti risalirebbero a oltre un secolo fa.
Manca ancora il responso definitivo: tra nove giorni, il 30 novembre, presso laboratori specializzati a Caserta, verranno effettuati gli esami del Carbonio 14 al fine per individuare con esattezza il periodo a cui risalgono quei resti umani. Ci vorranno poi altre due settimane per conoscere l’esito definitivo che dirà se è possibile escludere con certezza il legame tra i resti (uno scheletro intero femminile e altri frammenti) e le due ragazzine scomparse.
La Santa Sede commenta: “Non abbiamo nascosto nulla”
Sulla misteriosa vicenda è intervenuta anche la Santa Sede, direttamente coinvolta, dal momento che i resti sono stati ritrovati all’interno della Nunziatura Apostolica. Il consulente professor Giovanni Arcudi aveva dichiarato a Chi L’Ha Visto: “Non si può fare alcuna diagnosi né di sesso né di età, chi dice il contrario fa solo illazioni e ipotesi non fondate su evidenza scientifica”. Anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, aveva commentato: “Non so chi ha messo in relazione questa vicenda con il caso Orlandi, da parte della Santa Sede non è stato fatto alcun collegamento tra le ossa ritrovate ed Emanuela Orlandi. Sono stati trovati dei resti, si è voluto sapere esattamente cosa si stesse facendo, di chi fossero, e quindi è stato chiesto aiuto all’Italia per ragioni semplicemente di trasparenza, perché non ci siano recriminazioni sul fatto che la Santa Sede abbia tenuto nascosto qualcosa. Le cose si fanno con la maggior apertura e la maggior trasparenza. Aspettiamo gli accertamenti, prima di fare qualsiasi dichiarazione. Bisogna sapere di cosa si tratta: se sono ossa di 200 anni fa è una cosa, se sono ossa di qualche anno fa è un’altra”.
Alessandra Curcio
Fonte: Chi l’ha visto?, La Stampa