I migranti portano le malattie: secondo i dati disponibili, infatti, molti tra quelli sbarcati in Italia erano affetti da scabbia e tubercolosi.
Sembra una frase fatta, quella secondo la quale gli immigrati “portano le malattie”, una frase populista, detta da chi vuole porre un muro tra noi e loro. Invece non è così, perché c’è una verità che è incontrovertibile perché fondata sui dati a disposizione. Oltre 14mila migranti irregolari sbarcati in Italia nel 2017 avevano infatti la scabbia, una malattia contagiosa causata da un parassita.
I migranti portano le malattie: i dati ufficiali
Mentre con il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e il suo Decreto Sicurezza gli sbarchi sono notevolmente diminuiti, bisogna fare i conti con i numeri allarmanti degli anni precedenti: dal 2015 infatti le persone ammalate sono state 43.787. Medici senza frontiere (Msf) ha portato in Italia 5088 migranti con malattie infettive come la scabbia, ma pure meningite, tubercolosi, Aids e sifilide. Un problema certamente importante, che è stato verificato attraverso l’operato di Msf; l’organizzazione avrebbe portato in Italia dal gennaio 2017 al 2018 – attraverso le due navi ad essa collegate, ovvero Aquarius e Vos Prudence – 21.236 migranti irregolari. Tra questi sono stati “rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide)” si legge negli atti dell’inchiesta Bordless coordinata dalla Procura di Catania su presunti traffici illeciti di rifiuti ad alto rischio infettivo e sanitario scaricati da Mdf come normale spazzatura. Secondo i dati a disposizione, circa il 25% degli immigrati sarebbe arrivato infetto e si tratta solo di una parte degli arrivi, visto che in uno anno sono sbarcate sulle nostre coste 139.856 persone. Si tratta solo di una parte degli arrivi, grazie alla flotta delle Ong, alla Guardia osteria e altre navi. Il totale degli sbarchi nello stesso periodo di un anno e mezzo è di 139.856 persone. Questo significa che in proporzione i migranti infetti da varie malattie sono molti di più.
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Fonti: Facebook Nano Press, Facebook Enrico Mentana, inchiesta Bordless