Il Generale Vecciarelli, capo dello Stato Maggiore, ha detto che i confini degli Stati non vanno più difesi.
Il nuovo Capo di Stato Maggiore ha dichiarato, come riportato sul sito del Ministero della Difesa: “intendo continuare ad investire sull’elemento umano facendo leva, innanzitutto, sulla forza delle idee, sulla spinta di innovazione che viene dal basso. Dobbiamo saper cogliere il nuovo senza timori, avere il coraggio di stigmatizzare vecchi preconcetti ideologici ma anche allontanare abitudini obsolete e sclerotici status-quo”. E fin qui nulla di trascendentale, se non fosse per il suo successivo intervento che ha destato diverse polemiche in occasione della presentazione del volume “1948-2018 i Carabinieri nell’anno della Costituzione” realizzato dall’Arma e dall’Ansa.
Secondo Vecciarelli, infatti, siamo lontani dal mondo ipotizzato dall’Onu dopo la Guerra Mondiale e pertanto “dobbiamo collaborare con tutti gli altri Paesi affinché le situazioni d’instabilità siano ridotte il più possibile. Noi non siamo schierati da una parte e dell’altra ma da quella di chi vuole sicurezza e stabilità. Non si tratta più di difendere i confini, come poteva essere una volta, oggi si tratta di difendere i flussi dei nostri cittadini, il potersi muovere in libertà, poter avviare attività industriali in molte parti del mondo”. Peccato che le Forze Armate, come dice la Costituzione, devono difendere i confini della Nazione ed i suoi interessi ovunque essi siano, anche perché le minacce esterne non sono sparite, come per esempio il terrorismo.
Ma chi è Vecciarelli? Una carriera di tutto rispetto, passando dal V Reparto Coordinamento dei Programmi d’Armamento al Segretariato Generale della Difesa all’essere rappresentante nazionale dei più importanti organismi europei quali l’Eda (European Defence Agency), l’Occar (Organizzazione Congiunta per la Cooperazione in Materia di Armamenti). Vecciarelli sembra essere vicino al Partito Democratico: è un “fedelissimo” dell’ex ministro Pinotti e avrebbe anche ottimi rapporti anche con Marco Minniti. Nella sua nomina avrebbe avuto anche uno sponsor d’eccezione, ovvero il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che è anche stato ministro della Difesa tra il 1999 ed il 2001 nei Governi D’Alema e Amato.
Fonte: Sito Ministero della Difesa
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