“Cara Desirée sei finita in una tana di esseri disumani e non riesco nemmeno a immaginare il dolore che staranno provando i tuoi famigliari. Spero che chi ti ha fatto così tanto male la paghi cara e venga punito come merita”. Non sono bastate queste parole a Laura Boldrini per colmare l’enorme divario che c’è tra lei e molti italiani. E’ una situazione grave e lacerante, perchè la persona ad essere oggetto di rabbia, risentimento e talvolta vero e proprio odio, è stata la terza carica dello Stato. Il senso di fastidio ha rotto gli argini da tempo e sembra ora quasi impossibile invertire la tendenza. Per una volta Laura Boldrini fa quello che le era stato rimproverato di non fare per le vittime della violenza da parte degli stranieri, se italiane: interessarsi, mostrare dolore, rivolgere un pensiero ed una parola ai famigliari. Questa volta lo ha fatto.
La deputata di LeU ‘ ha pubblicato un post dedicato a Desirée Mariottini, la ragazza di Cisterna di Latina il cui corpo è stato ritrovato nella notte tra venerdì e sabato in uno stabile occupato da persone senza fissa dimora nel quartiere San Lorenzo, a Roma. Laura Boldirini è intervenuta, quindi. Forse non tempestivamente. Ma non è questo il punto. Le parole della deputata hanno causato reazioni sprezzanti e violente. Un errore. Alcuni le hanno scritto “è meglio che non ti commento“. E lei ha replicato: “Grazie. Per rabbia, volgarità e insulti a chi non la pensa come te puoi usare la bacheca di Salvini. Buona giornata“.
Peccato il solito scivolone su Matteo Salvini, l’insulto indiretto e gratuito, ormai d’abitudine. Ma lei su questo non paga dazio, si sa. Avesse taciuto sarebbe stato un altro punto in suo favore perchè le parole della deputata LeU sulla ragazza sono state, per una volta, giuste ed opportune. Questo non si può negare. E bisogna dare atto all’ex Presidente della Camera di un certo coraggio nel pubblicare un post che lei, sapeva benissimo, sarebbe stato flagellato.
Il problema è che Laura Boldrini paga un prezzo, ora. Quanto sia giusto o ingiusto non lo sappiamo. Il prezzo di voler essere un simbolo: di integrazione, tolleranza, accoglienza al di là di ogni prudenza e logica. Ma non solo questo: paga la sua indifferenza – involontaria probabilmente, sebbene quasi ostentata – verso la sua stessa gente. Sappiamo che la differenza – il “noi” e gli “altri” – per lei non ha nessun senso. Per certi aspetti questo è encomiabile ma, politicamente, può essere miope e disastroso. Come lo è stato il salire su quella nave, la Diciotti, per abbracciare i migranti, senza prima essere andata ad abbracciare la gente di Genova. Fu lei lì, a fare la differenza a dire, senza rendersene conto, senza capire, il “noi” – lei e i migranti – e gli “altri” – gli italiani. Ed oggi paga dazio. Oggi e chissà quante altre volte ancora. Anche se oggi ha fatto una cosa buona e giusta.
Fonte: Facebook Laura Boldrini