Elena Santarelli si racconta a 360° ai microfoni di Rai Radio2: il suo lavoro, la sua famiglia e soprattutto, la terribile malattia del figlio.
Elena Santarelli, attrice, conduttrice, show girl molto amata e moglie di Bernardo Corradi, ha raccontato in una lunga intervista come sta affrontando la malattia di suo figlio Giacomo, 9 anni, affetto da un tumore cerebrale. «Ovviamente non è una cosa bella per un genitore quando un figlio viene colpito da una malattia del genere, è un pugno nello stomaco. Sono arrivata a parlarne con serenità, pur avendo un dolore dentro, che però cerco di non mostrare. Sono arrivata ad essere così forte e positiva nel corso dei mesi. Lo sono diventata perché vedo tante realtà peggiori della mia. Sulla parola tumore ci sono troppi preconcetti. Non è che tutti i bambini che affrontano questo percorso siano allettati come pensa la gente, la maggior parte dei bambini che affrontano questa sfida ha energia da vendere”.
La Santarelli ha deciso di farsi forza soprattutto per suo figlio, per non scoraggiarlo e per trasmettergli ottimismo: “I bambini sono puri, hanno un modo di reagire diverso, per mio figlio combattere questa malattia è come combatterne un’altra che si può chiamare varicella o morbillo, dico due nomi a caso. Un adulto parte già svantaggiato, si documenta, gli viene il terrore. Poi per il bambino è importante anche l’atteggiamento di un genitore. Se sei positivo, generi positività anche in tuo figlio.” Il futuro è un’incognita, per questo Elena preferisce godersi il presente e approfittare di ogni piccolo momento quotidiano per stare insieme a suo figlio: “Solo per il fatto che mio figlio parla, ride, gioca, continua ad essere lo stesso di prima, pur dovendo affrontare una sfida enorme, è motivo di gioia quando mi sveglio la mattina. La vita è adesso. Anche solo il fatto che mio figlio si alzi dal letto, vada in bagno a lavarsi i denti, e ritorni a letto, non è scontato».
La Santarelli ha ricevuto diverse critiche per essere tornata a lavoro nonostante la situazione familiare, ma sembra non dare molto peso alla cosa: “E’ assurdo che io mi debba giustificare per una cosa che le altre mamme, parlo di quelle che sono di Roma ovviamente, avendo mio figlio in cura al Bambin Gesù, fanno normalmente. Tutte tornano a lavorare.” Nelle sue parole di mamma che affronta un lungo percorso di sofferenza non c’è più traccia della ragazza ammiccante in posa sexy nei calendari del passato. Ora la Santarelli ha altre ambizioni: “Cosa sogno di diventare da grande? La nonna. Mi piacerebbe molto, un giorno, diventare nonna”. E ricorda uno dei momenti più felici, ma anche più “pericolosi” della sua vita: «Quella in cui alle 3 di notte andai all’ospedale di Siena per partorire Giacomo, passai metà notte a casa con i dolori, poi mia cognata mi venne a prendere con una macchina bassissima, sportiva, mio marito era in ritiro, mi ha raggiunto quasi a cose fatte, per le strade della campagna senese urlavo a mia cognata di andare piano, perché altrimenti avrei partorito in macchina».
Alessandra Curcio
Fonte: Rai Radio 2
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