Maurizio Crosetti è un giornalista e saggista di Repubblica. Uno con i capelli bianchi, che – sebbene non abbia vissuto la guerra – sa bene che quelli non erano bei tempi. Proprio perché ha avuto la fortuna di non viverla, dovrebbe capire che tirare fuori una pagina nera della storia italiana – appendere il Duce a testa in giù in piazzale Loreto è stata comunque una barbarie – non giova a questo clima di tensione.
Crosetti infatti ha scritto un tweet – ormai rimosso – per niente equivoco in cui in sostanza dice che bisogna fare resistenza contro questo clima fascista arrivando addirittura alle estreme conseguenze: “Sia chiara una cosa. Dobbiamo reagire, indignarci, batterci, denunciarli, resistere fino alle estreme conseguenze, e se sarà il caso appenderli per i piedi. Mai più fascisti”.
Inutile dire che questo intervento ha scatenato un putiferio, anche perché da mesi ci viene propinata da parte della Sinistra – quella che si crede la custode dell’intellighenzia – la faccenda dell’essere superiori. Ma, alla fine essa stessa per prima dice esattamente le stesse cose di chi accusa. Non è forse violenza questa? Non sono attacchi verbali personali? Perché anche se non si fanno nomi, non è molto difficile immaginare a chi si stesse rivolgendo Crosetti.
Il giornalista ha capito di averla fatta grossa e si è scusato sempre a mezzo social: “Quel tweet sui fascisti appesi per i piedi era troppo, mi rendo conto e mi scuso”. Scuse che non avrebbe dovuto neanche fare se prima avesse ragionato: le parole in quest’epoca liquida hanno un potere enorme, soprattutto se si incita ad attacchi molto gravi.
Quel tweet sui fascisti appesi per i piedi era troppo, mi rendo conto e mi scuso.
— maurizio crosetti (@m_crosetti) 14 ottobre 2018
Eppure non è finita qui. Crosetti infatti ha scritto un altro tweet, stavolta di tenore diverso, ma sempre sibillino. Si parla di una possibile intervista di Diletta Leotta a Cristiano Ronaldo: “Occhio” chiosa, probabilmente facendo riferimento ai recenti guai giudiziari del campione accusato di stupro. Ai più sarà sfuggito, ma si tratta di un commento molto duro, considerando che dovrebbero essere i tribunali a dare le sentenze.
Nel frattempo ci pensa Alessandra Mussolini a difendere la memoria di suo nonno denunciando per “apologia di fascismo” chi ne offende la memoria: “Chi insulta la memoria di mio nonno viene querelato. Dato che ho un diritto di esercitare come erede, lo esercito. Avviso ai naviganti legali a lavoro per verificare il ‘politically correct’ di Facebook e altri social nei confronti di immagini e/o frasi offensive nei confronti di Benito Mussolini: monitoraggio e denuncia a Polizia Postale”.
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 3 maggio 2017, n. 21209. Nell’ipotesi di offesa alla memoria del defunto, i soggetti elencati nell’ultimo capoverso dell’art. 597 c.p. vantano… https://t.co/XvYjzXrUel
— Alessandra Mussolini (@Ale_Mussolini_) October 18, 2018
Dunque Diletta Leotta vorrebbe intervistare Ronaldo. Occhio.
— maurizio crosetti (@m_crosetti) 15 ottobre 2018
Fonti: Twitter Maurizio Crosetti, Twitter Alessandra Mussolini