Parlare di tunnel può costare caro in politica. Il caso più clamoroso accadde 7 anni fa con l’allora Ministro dell’Istruzione e della Ricerca Maria Stella Gelmini. Fu presa dall’entusiasmo per l’epocale scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare su neutrini che avevano superato la velocità della luce, la Gelmini fece diffondere una breve dichiarazione in cui parlava di «avvenimento scientifico di straordinaria importanza». Peccato che il comunicato conteneva una dichiarazione a suo modo indimenticabile: «Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro». Una dichiarazione che divenne epocale e fu motivo di dileggi a non finire, che la povera Maria Stella tentò di arginare con comunicati pieni di precisazioni. Fu tutto vano. Negli anni successivi di lei si ricorda poco. Una dichiarazione a favore di Mario Monti: “Questo governo che stiamo sostenendo non deve temere nulla da noi di Forza Italia” e , qualche anno dopo, un comunicato a sostegno di Matteo Renzi, durante la battaglia – in seguito persa – per l’abolizione del Senato: “Il presidente del Consiglio Renzi assicura che tirerà dritto sulla riforma, senza curarsi delle resistenze e dei colpi di reni di una casta in cui professoroni e politici di professione si danno la mano da decenni” e sottolineando, a nome del partito: “Forza Italia condivide la determinazione di Matteo Renzi”. Poco altro. Ma in questi giorni Maria Stella Gelmini ha dato segni di vita politica con un tweet ironico dove parla dei rischi che il Governo Conte starebbe creando a spese degli italiani
Ora anche Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti “cade” sul tunnel. Ma se a tradire la Gelmini fu l’entusiasmo a far inciampare il ministro è stata la stanchezza. Toninelli è finito nell’occhio del ciclone. Perché si è reso autore di una gaffe che è diventata virale. Qualche giorno fa si trovava a Genova in prefettura per un incontro bilaterale con il Commissario europeo dei Trasporti Violeta Bulc, con cui ha discusso anche del dossier sul tunnel del Brennero. “Non sapete quanti imprenditori italiani utilizzano, col trasporto principalmente ancora su gomma, il tunnel del Brennero” ha detto Toninelli, come riportato da Il Sole 24 Ore. Cosa avrebbe detto di così sbagliato? Il fatto è che il tunnel del Brennero non esiste, ancora non del tutto: quest’opera, progettata per il trasporto ferroviario, e non su gomma come dice il ministro è da costruire in una buona parte, visto che dei 230 chilometri da scavare – compresi quelli di emergenza – ne sono stati scavati 88. Purtroppo ai tempi dei social non sfugge nulla e in poco tempo si rischia di perdere credibilità. Certo, errare è umano, molti di noi sbagliano continuamente, tutti i giorni. Peccato che quando siamo davanti ad un computer diventiamo improvvisamente dei geni che padroneggiano i congiuntivi, convinti di saper intavolare un discorso articolato e quando diciamo palesi inesattezze non sappiamo ammettere la colpa e allora tiriamo in ballo la libertà di opinione. Tutti noi siamo “imbecilli” per dirla alla Eco: quindi perché accusare Toninelli di essere uno stolto quando siamo noi i primi ad esserlo?
Nel corso di una diretta Facebook in cui dato degli aggiornamenti sul denaro per gli sfollati di Genova e sui fondi per mettere in sicurezza le autostrade tra Lazio e Abruzzo, Toninelli è tornato sull’argomento, definendo l’episodio un “semplice lapsus”. “Mi stanno prendendo in giro, hanno riempito pagine e pagine di giornale per un lapsus. Invece che dire valico o passante ho detto tunnel Io ne commetterò tanti altri di lapsus, non me ne frega niente di un lapsus. Io lavoro dalle 16 alle 18 ore al giorno, chiedete a mia moglie che è preoccupata per me Mi dici Dani, fai di meno. Non posso fare di meno”.
Fonti: Twitter Mariastella Gelmini, Facebook Danilo Toninelli, Il Sole 24 Ore
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