Steve Ohana, professore di finanza presso l’ESCP Europe, storica e prestigiosa business school di Parigi, ha commentato su Le Figaro la situazione italiana nei confronti dell’Europa a seguito delle politiche economiche spregiudicate che il nostro Paese sta attuando e che hanno paventato da parte del Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker di diventare come la Grecia.
In questo contesto, i due leader di Governo hanno dato avvio ad un braccio di ferro con l’Europa: rapporto deficit/Pi al 2,4% quando la UE chiede lo 0,8%; riforma delle pensioni rivisitata dopo l’allungamento dell’età pensionabile per accontentare Bruxelles; Jobs Act e flessibilità del mercato del lavoro anche questi modificati. “Questa strategia di sfida nei confronti dei trattati non lascia molte possibilità ai leader europei. Se chiudono un occhio sulle trasgressioni italiane, distruggono la poca credibilità che rimane delle regole comuni. Se entrano in conflitto, anche verbalmente, con il governo italiano, permettono a Di Maio e Salvini di presentarsi come i garanti della sovranità popolare contro l’establishment”.
Inoltre, scrive, Ohana, che tipo di lezione possono insegnare il Presidente francese Macron o Bruno La Maire “loro che hanno appena annunciato un deficit del 2,8% del PIL per il 2019 (avendo anche, a differenza dell’Italia , un saldo primario ancora in deficit)? Come potrebbe la Commissione europea rampognare l’Italia senza dire nulla alla Francia? “
L’attenzione verso l’Europa da parte di Salvini, secondo l’economista, serve a catturare l’attenzione pubblica per le elezioni europee del 2019 “in cui spera di portare al Parlamento europeo una maggioranza dei deputati che condividono la sua linea sovranista e anti-immigrazione “. Per questo “È improbabile che le istituzioni europee siano in grado di riportare la vittoria in questa guerriglia mettendo in ginocchio il governo italiano, come hanno fatto con il leader greco Alexis Tsipras nel 2015″.
E con il famoso spread, il divario tra i tassi di indebitamento tedesco e italiano? “Finché l’Italia riesce a finanziarsi abbastanza bene sui mercati, non deve preoccuparsi troppo delle variazioni giornaliere dei tassi di indebitamento”.
Comunque, non è conveniente nemmeno per l’Italia mettere in difficoltà l’Europa: “Da parte italiana, se la guerra di logoramento con l’UE si trascina, è probabile che l’elettorato della Lega e del M5S perda la pazienza e che il governo italiano finisca per perdere il forte capitale di fiducia di cui oggi gode (i due partiti nella coalizione sono dati al 62% nei sondaggi, con la Lega che è cresciuta di 12 punti rispetto alle elezioni dello scorso marzo)”.
Ecco perché sono molto importanti le Europee del 2019: “il risultato di queste elezioni sarà abbastanza chiaro per determinare l’esito della guerriglia italiana contro l’UE?” conclude Ohana.
Fonti: Le Figaro, Il Sole 24 Ore
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