«Ci troviamo infatti nel caso in cui chi ha avuto il mandato popolare pensa di avere diritto a fare o a dire qualunque cosa. Come se l’elezione portasse in dote la proprietà del Paese. È una deviazione non solo italiana. Penso alla Polonia e all’Ungheria, così vicina al cuore di Salvini…» lo ha detto Romano Prodi qualche giorno fa, come riportato da LaPresse. Il senso è opposto a al percorso che intende tracciare l’odierno Esecutivo: attuare un programma legittimato da un consenso popolare. Secondo il Professore il consenso popolare è solo uno strumento per arrivare al potere. Se realizzarlo, interpretarlo o disattenderlo spetterà ai governanti. Un’idea, da ‘oligarchia autoreferenziale e spocchiose, che è all’origine della disfatta a Sinistra. Prodi non vuole capirlo, crede di poter ancora svolgere un ruolo e immagina uno schieramento anti Salvini, in vista delle prossime europee. Uno schieramento politico accomunato dalla stessa idea di Europa che vada da Tsipras a Macron in funzione anti-sovranista, ha detto. Quest’uomo è un gigante o un idiota. Non ci sono vie di mezzo. Per chiarire ed aiutarci a decidere il Professore delinea una politica migratoria opposta a quella di Matteo Salvini? Se quest’ultimo infatti vuole dare un ordine e regole agli sbarchi degli immigrati attraverso il suo decreto, l’ex Presidente del Consiglio ha parlato – durante un suo intervento al 37esimo Convegno nazionale AIMMF – del ruolo fondamentale che i migranti avranno nel prossimo futuro.
Secondo l’ex Presidente della Commissione Europea il nostro Paese avrà bisogno di persone che lo abiteranno, visto che la popolazione sarà destinata a diminuire: “L’Italia nel secondo dopoguerra non aveva nessun straniero, sostanzialmente. Io mi ricordo da bambino quando vidi per la prima volta il primo soldato brasiliano di colore, è stata una sorpresa impressionante. L’Europa è un continente che ha bisogno di immigrati: entro metà del secolo la popolazione diminuirà del 10%. Germania, anche se nell’ultimo anno un po’ meno, Italia, Spagna, Polonia tra i grandi Paesi hanno una diminuzione rapidissima della popolazione. Solo la Francia ha un equilibrio abbastanza stabile. L’Italia perderà un’Emilia Romagna in una generazione, tanto per dare l’idea e avremo un milione in più di persone oltre i 65 anni entro i prossimi 4 anni, non fra un secolo”. E il Professore conclude: “Abbiamo bisogno di un forte flusso di migranti se vogliamo mandare avanti l’economia del Paese”.
Sarà anche vero che gli immigrati sostengono l’economia del Paese, ma di certo in molti non saranno d’accordo sapendo che gli interventi del welfare spesso sono a favore delle famiglie extracomunitarie. E’ il caso per esempio della Bebè Card, una misura introdotta al Comune di Milano nell’ottobre 2017 per sostenere le neomamme: si tratta di un contributo mensile di 150 euro per un anno. Ovviamente non tutti possono usufruirne, ma solo presentando un Isee inferiore a 16.954 euro per il 2017 e a 17.141 per il 2018: insomma devi vivere in maniera molto più che modesta. In questo modo ad avere maggiore beneficio sono le famiglie straniere: “Su 2.600 richieste arrivate finora al Comune – spiega Silvia Sardone consigliere regionale e comunale del Gruppo Misto durante un’interrogazione all’assessore Majorino – ne sono state accettate 1.826 e di queste 1.307 sono finite a mamme extracomunitarie: il 72% del totale. Il resto, ovvero 519 Bebè Card, sono andate a mamme comunitarie, ma l’assessore Majorino non è stato in grado di specificare quante italiane come avevo chiesto nell’interrogazione”.
“Queste percentuali – prosegue la Sardone a Il Giornale– fanno il paio con quelle del Reddito di Inclusione creato dal passato governo targato PD: a Milano il 67-68% del Rei è finito a famiglie extracomunitarie. Per quanto riguarda le misure di sostegno al reddito per le famiglie la percentuale, per il 2016, era del 65% per famiglie extracomunitarie”. Insomma, pare che il PD secondo la consigliera favorisca gli immigrati: “Sono numeri – continua Silvia Sardone – che ancora una volta confermano l’ossessione della sinistra per gli immigrati e il fatto che le misure di sostegno contro la povertà sono scandalosamente orientate a favorire gli stranieri. La Bebè Card si è rivelata il solito strumento ad hoc che finisce sempre nella stessa direzione, penalizzando gli italiani. Tanto ormai si sa, con Sala e Majorino i milanesi vengono sempre dopo”.
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Fonti: LaPresse, Repubblica, Il Giornale