La firma era a rischio ma è arrivata: nonostante le titubanze iniziali, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il Decreto Sicurezza. Il Capo dello Stato – prima di apporre la propria firma – doveva verificare che il decreto non fosse incostituzionale e che avesse il carattere d’urgenza. Alla fine il documento è passato, invariato nella sostanza ma con una modifica “strategica” che ha permesso al Ministero dell’Interno di aggirare l’ostacolo del Colle ed eludere il rischio di un “no” per presunta incostituzionalità del testo, come riportato dall’Ansa.
Di fatto a cambiare è l’articolo 10, modificato anche nel titolo, che riguardava la Sospensione del procedimento per il riconoscimento della protezione internazionale. E’ un punto cruciale che ha permesso al provvedimento di passare il vaglio del Quirinale: i richiedenti asilo condannati in primo grado per reati di particolare allarme sociale o solo indagati non potranno essere allontanati dal suolo italiano. Le domande di asilo non verranno sospese, come indicato nella prima versione. Ma, a conti fatti, è un cambiamento più formale che di sostanza: perchè gli interessati dovranno presentarsi davanti alla Commissione territoriale che verrà convocata d’urgenze e deciderà sul da farsi. Qualora la Commissione proponesse la bocciatura della domanda, il richiedente dovrà lasciare il territorio nazionale senza attendere il ricorso. Matteo Salvini prevede dei tempi molto rapidi, come riportato da Adnkronos: “Il richiedente asilo commette un reato? Immediata convocazione in Commissione, sospensione ed espulsione, questo accadrà. Un passo in avanti per tornare ad essere un Paese normale”. In un altro punto il Decreto Sicurezza ha subito modifiche: il testo non prevede alcun allontanamento o espulsione senza la condanna in via definitiva. Nella prima versione la Commissione si prevedeva che la Commissione si esprimesse per un rimpatrio immediato anche con una condanna di primo grado. Tuttavia la bocciatura della domanda da parte della Commissione potrebbe avere un esito del tutto simile a quello di una sentenza definitiva per un qualche reato, essendo le due istituzioni del tutto indipendenti: la prima, di natura giudiziaria, la seconda amministrativa.
Secondo il Viminale non ci sono state modifiche sostanziali alla versione originale e Salvini si mostra soddisfatto: “E’ la chiusura virtuosa di un percorso condiviso con tutti. Mai decreto è stato così tanto accompagnato e studiato come questo sulla sicurezza e l’immigrazione. Ma è giusto che sia così visto che si tratta di un tema importante e rilevante”.
Fonti: Ansa, Adnkronos, Redazione CagliariPad
Il morbo di Alzheimer è una delle malattie più devastanti del nostro tempo, colpisce circa…
Il tumore è una delle patologie più diffuse a livello globale, eppure poche persone…
Una nuova minaccia sta mettendo in allerta i cittadini italiani, e potrebbe provenire direttamente dal…
Un'opzione nascosta su WhatsApp che potrebbe cambiare il modo in cui usi l'app ogni giorno.…
Acquistare una nuova abitazione richiede un impegno economico rilevante. Che si tratti di una prima…
Sempre più aziende permettono ai propri dipendenti di lavorare in smart working, ovvero di svolgere…