Solo un mese fa, lo scrittore di “Gomorra“ Roberto Saviano scriveva sulle pagine di Repubblica che Domenico Lucano, sindaco di Riace, nella Locride, “ha provato a seppellire qui, in questo pezzo di terra brulla e argillosa, un raggio di sole”. A distanza di poco più di 30 giorni, il primo cittadino è stato arrestato per immigrazione clandestina.
Lucano non ha mai nascosto di essere un “disubbidiente civile” per dimostrare che a Riace non c’erano le “criticità per gli aspetti amministrativi e organizzativi” riscontrati nel 2016 dall’ispettore del Servizio centrale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. “Sostanzialmente” – dice Saviano nel suo articolo – “la colpa è una: il sindaco tiene i migranti oltre i tempi del progetto. Dovrebbero essere cacciati una volta finito il piano e una volta finiti i soldi. Mimmo invece non li manda via”.
Il modello Riace sempre secondo Saviano è da tenere ad esempio, perché grazie ai rifugiati una cittadina morente è potuta rifiorire. Qui vivono 1700 persone che negli anni hanno accolto più di 600 profughi provenienti dal Corno d’Africa, dall’Afghanistan, dall’Iraq creando una comunità in armonia. “Tutto questo grazie al sogno di un uomo, Mimmo Lucano, di amici e collaboratori” prosegue Saviano. Questi uomini “non hanno portato epidemie, anzi hanno aiutato a rendere più salubre il territorio bonificando campagne, ristrutturando case umide, aiutando anziani in difficoltà e portando nuova e sana vita nel territorio. Non hanno tolto lavoro, anzi ne hanno generato. Riaprendo scuole, ristoranti, laboratori in cui sono coinvolti molti italiani. Non essendo stati accolti in un ghetto non sono divenuti manovalanza di mafie”, continua lo scrittore.
Una favola, insomma, un posto quasi magico dove si vive in armonia. Ma non ci sarebbero favole se non ci fosse anche il male. E secondo la Procura di Locri e la Guardia di Finanza a personificarlo sarebbe proprio Lucano, ora ai domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Secondo gli inquirenti, il primo cittadino organizzava dei matrimoni combinati tra italiani e donne straniere per farle rimanere in Italia. In uno stralcio di un audio in cui non sapeva di essere intercettato mentre parlava con la compagna si possono sentire queste frasi a proposito di una donna che dovrebbe tornare in patria visto che per tre volte non ha ottenuto il permesso di soggiorno, come riportato dall’Adnkronos: “io sono un fuorilegge, sono un fuorilegge, perché per fare la carta d’identità io dovrei avere un permesso di soggiorno in corso di validità… in più lei deve dimostrare che abita a Riace, che ha una dimora a Riace, allora io dico così, non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilità e gli dico va bene, sono responsabile dei vigili… la carta d’identità, tre fotografie, all’ufficio anagrafe, la iscriviamo subito” .
Lucano racconta “il suo sistema” per poter far rimanere queste donne a Riace: “Allora, io fino ad ora la carta d’identità l’ho fatta così, li faccio immediatamente, perché sono responsabile dell’ufficio anagrafe e stato civile, come sindaco. L’impiegato che c’era prima è andato in pensione, sotto i 3.000 abitanti l’ho assunta io questa delega, quindi ho doppia valenza diciamo, sia come sindaco e soprattutto come responsabile dell’ufficio… Proprio per disattendere queste leggi balorde vado contro la legge però non è che le serve molto che ha la carta d’identità. Allora guarda qua, non andare avanti, analizziamo la sua situazione sul piano giuridico. Oggi lei è una diniegata per tre volte, lei non può fare più una commissione, non è più una ricorrente, se è come dice lei che è stata diniegata per tre volte non c’è una quarta possibilità, lei ha solo la possibilità di ritornare in Nigeria. Però… fammi andare avanti… sai qual è secondo me l’unica strada percorribile, volendo spremere le meningi? Che lei si sposi, come ha fatto Stella… Stella si è sposata con Nazareno, io sono responsabile dell’ufficio anagrafe, il matrimonio te lo faccio immediatamente… con un cittadino italiano… guarda come funziona Daniela, se lei… però dobbiamo trovare un uomo che è libero come stato civile… divorziato si… se lei si sposa a noi deve portare soltanto come richiedente asilo… almeno io non sto là a guardare se i suoi documenti sono a posto, mi fa un atto notorio dove dice che è libera di poter contrarre matrimonio e siccome è una richiedente asilo non vado ad esaminare i suoi documenti perché ovviamente uno che è in fuga dalle guerre non ha documenti con sé e mi basta una sua dichiarazione, un atto notorio… dovremmo chiedere all’ambasciata ma mi basta un’autocertificazione dove mi dice che lei è libera. Quello che invece è italiano che si vuole sposare con lei deve portare i documenti che è libero per sposarsi. Se succede questo in un giorno li sposiamo. Poi dopo mi chiede al Comune il certificato di matrimonio… va alla questura di Siderno e chiede un permesso di soggiorno per motivi familiari perché si è sposata in Italia con cittadino italiano e non gli deve portare niente… solo il certificato di matrimonio… in quel modo, dopo che lei ha il permesso di soggiorno per motivi familiari, i tre dinieghi non hanno nessun valore, è subentrata un’altra situazione civile… non solo, dopo un po’ di tempo prende anche la cittadinanza italiana”.
Salvini – che già a giugno aveva commentato le politiche pro immigrati in un video in cui sosteneva che Lucano fosse “uno zero” – ha replicato proprio a Saviano: “Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati”.
Fonti: Repubblica, Adnkronos, L’altro Corriere Tv