Alla fine ha dovuto dare ragione a Di Maio. Tito Boeri, Presidente dell’Inps – che poco tempo fa aveva avuto un duro scontro con Salvini sull’abolizione della Legge Fornero e sulla presenza degli immigrati che servono per pagare le pensioni agli Italiani – ha in qualche modo fatto marcia indietro sul pensiero di questo governo riguardo ai vitalizi.
E Boeri, seppur voluto da Renzi, pare essere sulla stessa lunghezza d’onda: infatti durante un discorso al consiglio di presidenza del Senato ha spiegato che attualmente sono circa 2.700 i vitalizi pagati ai parlamentari italiani, per un costo stimato di quasi 200 milioni di euro, l’anno. Se la delibera sul taglio venisse applicata, lo Stato risparmierebbe altri 16 milioni di euro all’anno.
“Nonostante questa audizione fosse stata prevista da mesi, non ci è stato concesso di accedere a informazioni sulle carriere contributive e sulle prestazioni in pagamento”, ha fatto notare il numero uno dell’Istituto di Previdenza Sociale, come riportato da Repubblica, che ha considerato persino una sottostima il numero di 200 milioni l’anno: “E’ stata ottenuta ottenuta applicando le regole ai soli anni di servizio presso il Parlamento italiano. Sono stati esclusi eventuali anni di servizio presso il Parlamento europeo o Consigli regionali”.
Secondo Boeri si tratta di un “sistema insostenibile”, come d’altronde aveva già dichiarato la Lega lo scorso luglio: “La revisione dei vitalizi dei parlamentari è un atto di buon senso e di rispetto nei confronti degli italiani – spiega il Carroccio, come riportato da Il Corriere della Sera-. Oltre infatti al minimo garantito di 980 euro netti, gli ex parlamentari riceveranno comunque la loro normale pensione. Ci sembra corretto, quindi, che il calcolo sui vitalizi venga effettuato sulla base di quanto versato“.
Parole che sembrano andare nella stessa direzione del pensiero di Boeri: “Le regole dei vitalizi sono state sin dall’origine, introdotte dal Parlamento in regime di autodichia senza contemplare una valutazione di giudici esterni. Tale autonomia è stata consapevolmente utilizzata per mettere in piedi un sistema insostenibile destinato a gravare in modo rilevante sui cittadini in aggiunta alla spesa destinata al pagamento delle indennità parlamentari“.
Fonti: Luigi Di Maio Twitter, Repubblica, Il Corriere della Sera
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