Giornate difficili per Papa Francesco, che ha dovuto fronteggiare ancora una volta l’inestirpabile piaga della pedofilia nella Chiesa. Mentre il Vescovo di Roma chiedeva perdono in Irlanda per gli abusi commessi dai sacerdoti cattolici, Carlo Maria Viganò ex nunzio negli Stati Uniti lo accusa di aver taciuto proprio sugli abusi dell’ex cardinale di Washington, Theodore Edgar McCarrick. E di aver mentito. Il Papa è accusato di aver ignorato per anni le informazioni sugli abusi sessuali su giovani seminaristi da parte dell’ex cardinale suo amico e disatteso i provvedimenti che il suo predecessore Benedetto XVI aveva adottato perché McCarrick si ritirasse a vita privata.
Alle accuse, contenute in una lettera di undici pagine scritta dall’arcivescovo Viganò e pubblicata dai siti cattolici conservatori National Catholic Register e LifeSite News, Papa Bergoglio ha replicato, come riportato da Agensir: “Fatevi il vostro giudizio. Il comunicato parla da sé“ preferendo non replicare a nessuna delle dettagliate accuse mosse dall’altro prelato. Un riferimento alla vicenda tuttavia lo si è ben intuito durante la celebrazione della Santa Messa nella cappella della Casa Santa Marta dopo la pausa estiva: «La verità è mite, la verità è silenziosa. Con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione» l’unica strada da percorrere è quella del «silenzio» e della «preghiera» ha detto Papa Bergoglio. Il Papa – ha reso noto il sito della Santa Sede Vatican News – ha commentato Vangelo di Luca, in cui Gesù, tornato a Nazareth, viene accolto con sospetto. La narrazione evangelica ha ammonito Bergoglio «permette riflettere sul modo di agire nella vita quotidiana, quando ci sono dei malintesi» e di comprendere «come il padre della menzogna, l’accusatore, il diavolo, agisce per distruggere l’unità di una famiglia, di un popolo». Gesù con « il suo silenzio» ha ammonito Bergoglio vince «le persone che non sono più persone, ma cani selvaggi» e «il diavolo» che «aveva seminato la menzogna nel cuore. Con le persone che non hanno buona volontà, con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione, che cercano soltanto la distruzione, anche nelle famiglie: silenzio. E preghiera». Papa Francesco ha quindi concluso: «Il Signore ci dia la Grazia di discernere quando dobbiamo parlare e quando dobbiamo tacere. E questo in tutta la vita: nel lavoro, a casa, nella società… in tutta la vita. Così saremo più imitatori di Gesù».
Bergoglio ha presto voltato pagina ed è tornato ad occuparsi delle cose che gli stanno più a cuore, come l’accoglienza dei migranti. Il Cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità, si è fermato oggi a pranzo presso Mondo Migliore, il centro nei pressi di Rocca di Papa che ha accolto 100 migranti provenienti dalla Nave Diciotti, come riportato dall’Ansa. A dare il benvenuto al card. Krajewski, c’erano don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana, e Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa “Auxilium” che gestisce l’accoglienza dei migranti nel Centro. Il Cardinale, salutandoli, ha detto loro: “Vi porto il saluto di questo uomo vestito di bianco che si chiama Papa Francesco. Vi sta vicino e vi porta la sua benedizione” una benedizione rivolta “Soprattutto per quelli che partono. L’augurio è che trovino qui, in Italia, dappertutto, un cuore cristiano generoso e che si possano sentire finalmente a casa“. Il Cardinale ha donato a tutti i presenti anche un’immagine di Papa Francesco. “Non vogliono raffreddare i cuori” ha detto: “Tutto il contrario. Sono un piccolo segno della carezza del Papa per loro“.
Dei 100 – 94 uomini e 6 donne, età dai 18 ai 50 anni, età media 25 – arrivati dalla Nave Diciotti a Mondo Migliore ne sono rimasti 35. Otto partiranno già questo pomeriggio per Torino. Presso il Centro sono già presenti i referenti Migrantes del capoluogo piemontese che li prenderanno in carico. Per venerdì è previsto che tutti siano partiti per le destinazioni fissate dalla Cei: trenta diocesi su tutto il territorio nazionale, da Como a Cefalù.
Fonti: Agensir, Ansa