Nel luglio 2017, Vestager e Delrio, si accordano su un nuovo prezzo, 4,8 miliardi per la costruzione della Gronda. Della realizzazione si occuperà Autostrade per l’Italia che ottiene dalla Commissione europea una proroga di quattro anni dal 2038 a 2042 nella concessione su 3.000 chilometri di autostrade italiane. Inoltre dal 2019 Autostrade su tutta la sua rete potrà aumentare i pedaggi dello 0,50% oltre l’ inflazione.

Il 6 aprile 2018, però, proprio mentre si aspetta che da Bruxelles arrivi l’ autorizzazione formale che conferma l’ accordo Delrio-Vestager – sarà recapitata appena 22 giorni dopo, il 28 di quello stesso mese – la Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali del Ministero delle Infrastrutture diretta da Vincenzo Cinelli – un tecnico nominato il 14 agosto 2017 da Delrio e finito nella lista presentata ai magistrati – stringe un uovo accordo con Autostrade per l’Italia. A rivelarlo è Maurizio Rossi, già senatore genovese di Scelta civica «In base a quell’intesa», dice Rossi alla Verità, «si stabilisce che i Benetton realizzeranno sì la gronda, e che questa dovrà costare in tutto i 4,8 miliardi già stabiliti, ma non avranno proroga della concessione. In cambio, però, tra 2018 e 2038 Autostrade per l’Italia potrà aumentare i pedaggi di una quota fra il 4 e il 6%».

E anche sul nuovo accordo, e al relativo incremento, si aggiunge all’inflazione. C’è un solo limite previsto: l’ incremento dei pedaggi di anno in anno doveva essere correlato a quanto la concessionaria dei Benetton avrebbe e speso nei lavori della Gronda entro il 31 dicembre dell’ anno precedente. Ma c’è un altro dettaglio: nel 2017 la commissaria Vestager aveva imposto a Delrio la clausola che Autostrade per l’Italia avrebbe dovuto appaltare fuori dal suo perimetro di gruppo – ossia ad imprese non controllate da Autostrade – almeno l’80% dell’ opera, e solo il 20% a proprie imprese. Per motivi ancora non chiariti la concessionaria dei Benetton ottenne dal Ministero di affidare a proprie imprese di costruzione il 40% dei lavori per la Gronda. Il doppio. «Certo, è roba da matti. E sarebbe di una gravità assoluta se quattro mesi fa fosse stato fatto l’ ennesimo regalo ad Autostrade per l’ Italia» ha commentato il vicepremier Matteo Salvini.

C’è un’ultima scoperta su sospetti favori concessi alla famiglia Benetton: la remunerazione del capitale sui lavori compiuti sulla rete autostradale. La concessione del 2007 – scrive la Verità – attribuisce ad Autostrade un valore superiore a quello medio che è all’incirca del 6-7% lordo. Ai Benetton è stato garantito il 10,21%. Anche qui il doppio, o quasi.

Fonte: Il Sole 24 Ore