Forse ha in mente un partito tutto suo, forse pensa seriamente ad altro. Matteo Renzi scioglie la riserva e annuncia che non si candiderà alle primarie del PD «Io non partecipo, ho già dato – ha detto l’ex premier – Ho vinto due volte e due volte mi hanno fatto la guerra quelli del mio partito. Chi vince le primarie – ha spiegato Renzi a ‘Stasera Italia‘, su Retequattro – il giorno dopo deve avere l’appoggio di tutti. Io ho vinto due volte e mi hanno fatto la guerra gli amici: il fuoco amico ha fatto fallire due volte l’esperimento del PD. Vedremo i candidati alle primarie. Ce ne sarà più di uno, non è detto che il mio sarà Zingaretti» ha aggiunto.
«Le elezioni le vincerà un fronte che va da Macron a Tsipras» ha pronosticato Renzi rispondendo alle domande di Barbara Palombelli. «Alle prossime elezioni si confronteranno due idee di europa: da una parte Salvini, Orban e anche M5s che sta con Farage. Dall’altra chi all’Europa ci crede ancora, l’Europa della solidarietà».
Gentiloni desidera voltar pagina, velocemente, a prescindere dal nome «Basta con il revanscismo contro gli elettori: ‘Non ci avete votato e vi beccate Salvini’. Questa cosa deve finire» dice, criticando l’ultima iniziativa politica di rilievo da parte di Matteo Renzi dopo l’esito del 4 marzo. Un ostracismo che precluse la possibilità di un Esecutivo formato da PD e Movimento 5 Stelle, favorendo l’alleanza dei primi con la Lega di Matteo Salvini. Per il momento sembra il PD di sempre, diviso in correnti e faide.
https://www.leggilo.org/2018/09/02/nave-diciotti-pd/
E Matteo, dopo anni sul proscenio, mal si rassegnerebbe a svolgere un ruolo da comprimario. Potrebbe dunque a breve tornare concreta ed attuale per l’ex sindaco di Firenze quell’idea già sussurrata mesi fa e inutilmente smentita. Il progetto di un nuovo partito di cui parlò per primo Augusto Minzolini. L’ipotesi fu negata dallo staff di Renzi ma Minzolini confermò tutto, cocciutamente. Non fu il solo: altre persone più vicine a Renzi lo considerarono “inevitabile”. Più incerta la tempistica. L’idea di Renzi è semplice, quasi semplicistica: prendersi quella parte di Forza Italia che non va con Salvini. Pronti a passare in un nuovo partito sarebbero “Renato Brunetta e soprattutto Paolo Romani, che ha fortissimi legami con Luca Lotti e Maria Elena Boschi” fu l’indiscrezione, mai smentita, del Fatto Quotidiano. Si realizzerebbe dunque, su scala minore, l’antico progetto renziano di far propri i fedeli di Silvio. Da principio doveva essere il PD a convogliare l’elettorato di centro nel “nuovo PD” di Renzi. Un’ambizione che si fondava sui risultati delle scorse europee, con il PD al 40%. Matteo non riuscì a conquistare quell’elettorato, e perse il proprio. Ora potrebbe ritentare, con il suo partito. Non è il tipo che si arrende Matteo, anche dinanzi alle macerie.
Fonti: Stasera Italia, LaPresse