Nuove accuse per il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e per il suo capo di gabinetto Matteo Piantedosi nell’ambito dell’inchiesta sulla nave ‘Diciotti’ della Guardia Costiera italiana. Oltre ai reati, già contestati, di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio, Salvini e Piantedosi devono rispondere dei reati di sequestro di persona a scopo di coazione e omissione di atti di ufficio. “Ho scoperto che ho altri due capi di imputazione, però per me sono medaglie” ha commentato Salvini, come riportato dall’Adnkronos. “Leggo – continua – che sono accusato di un nuovo reato: ricatto all’Unione europea. Stanno modificando il codice penale ad uso e consumo del Ministro dell’Interno. Se è così, rivendico bonariamente di aver ricattato l’Unione Europea“. Un’accusa impensabile che di fatto priva o vorrebbe privare l’Eseutivo di ogni potere in politica estera.
Il sequestro di persona a scopo di coazione spiega Repubblica, sarebbe stato imputato a Salvini dalla Procura di Agrigento che coordina l’inchiesta, in quanto il Ministro avrebbe impedito lo sbarco per fare pressione sull’Unione Europea al fine di ottenere la ridistribuzione dei migranti. L’omissione di atti d’ufficio sussisterebbe perché i due indagati avrebbero ignorato la richiesta della Guardia costiera di un porto sicuro, indicando Catania solo come come scalo tecnico.
“Rischio 30 anni di galera per avere difeso il diritto alla sicurezza degli Italiani? Sorrido, lavoro ancora di più e tiro dritto” scrive il leader della Lega commentando l’aggravarsi della sua posizione.”Non vedo l’ora di essere interrogato. Sarò il primo indagato pronto ad ammettere tutte le sue colpe, mi costituisco. Se mi chiederanno, ma lei ha tenuto gli immigrati su quella barca perché voleva che l’Europa alzasse il sedere? Sì, e lo rifarei e se arriverà un altro barcone lo rifarò” ha ribadito Salvini “Mi pagano per difendere i confini del Paese. Arrestatemi” ha aggiunto il Ministro dell’Interno che rende nota un’altra iniziativa sul tema dei migranti nell’ormai muro contro muro con l’Unione Europea.
“Ho chiesto di condividere i porti di sbarco. Se anche a fronte di questa nuova richiesta – spiega – otterremo un “no” dovremo valutare se continuare a spendere soldi per una missione che sulla carta e” internazionale ma di fatto è tutta a carico di 60 milioni di italiani e di un solo Paese. Al momento – osserva – abbiamo ricevuto un sacco di no da Macron e da altri. Abbiamo quasi esaurito tutti i “bonus dei no” e poi faremo da soli, di sicuro non ci manca la fantasia e le capacità“.
“Gli sbarchi rispetto all’anno scorso – sottolinea il Ministro – si sono ridotti da 100mila a 19mila. Ora sto lavorando per aumentare le espulsioni, facendo quegli accordi che i miei predecessori non hanno fatto. In Europa dormono o, se è peggio, sono complici. Per questo stiamo cercando alleanze esterne per eventuali nuovi arrivati. Di sicuro l’ultimo che può dare lezioni all’Italia e agli italiani è il signor Macron che ha respinto quasi 50 mila persone, compresi donne e bambini, ai confini con l’Italia: quindi lezioni di bontà e di generosità non le prendiamo“.
Fonti: Adnkronos, Repubblica