Biscotti e abbracci. Un’anziana signora di Genova cerca di accedere nella zona transennata che delimita l’area di sicurezza intorno al Ponte Morandi. Cerca i Vigili del Fuoco. Le dicono che non può passare. Troppo pericoloso, e i ragazzi stanno lavorando, impegnati nelle operazioni di recupero e messa in sicurezza. Lei non si arrende e aspetta. Non si sa quanto tempo. Ma alla fine la sua pazienza viene premiata. Un video la ritrae proprio mentre vede una delle loro auto e si avvicina. Loro si fermano.
E’ un dialogo breve, semplicissimo, di quelli che si sentono tutti i giorni. Ma ha una significato particolare perchè testimonia la stanchezza e il dolore, e anche la riconoscenza di una città, Genova, per loro, i vigili del fuoco. Quelli che ieri sono stati ringraziati ed applauditi a lungo, durante le esequie per le vittime. E loro sono passati accanto all’altare per salutarli un’ultima volta dopo averli intravisti sotto lo macerie, in alcuni casi sperando fossero ancora vivi. Dopo aver lavorato ore per riprendere quei corpi, spesso irriconoscibili, con il marchio e il peso immane di quella tragedia impresso su di loro. Deve essere terribile, ogni volta. Sapere che sarà sempre così fino alla fine.
Corpi distrutti che cercavano solo la pace, ormai. E loro erano lì, a compiere il primo passo, il più ingrato, per restituirli alle persone care e, dopo, alla pace. Per questo i vigili non si fermano: perchè c’è un’intera Comunità che aspetta per l’ultima volta. Perchè ogni ora, ogni minuto che passa muoiono anche loro, i famigliari delle vittime.
Ecco perchè Genova ringrazia, perchè una signora come tante fa un gesto semplice, quello di preparare dei biscotti – forse l’unica cosa che è riuscita a fare o quasi, in giorni in cui “non dorme e non mangia più” – e li va a cercare, di notte. E li bacia e li abbraccia, come fossero figli suoi. Perchè sono figli suoi. E di Genova, che anche nel dolore sa guardare e comprendere. E non ha dimenticato la gentilezza.
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Fonte: Facebook Matteo Salvini