Era rimasto Luca Bizzarri “senza parole” dopo il crollo del ponte Morandi e aveva detto: “Ci aspettano lacrime, poi tempi duri e difficili”. Con il passare delle ore è riuscito a riorganizzare le idee e a comunicare il proprio stato d’animo. Una sensazione di tristezza per una città, la città che lui ha conosciuto e dove è cresciuto non sarà più la stessa, dopo quel crollo.
Luca Bizzarri ha espresso questo stato d’anima d’incertezza e malinconia e voglia di non mollare con parole toccanti, riportate da Adnkronos:
“Dice il Sindaco che la città non è in ginocchio, ed è giusto che lo dica. Io però lo sono. Lo sono da oggi, da quando mi è arrivato il primo messaggio, da quando ho capito. Lo sono perché stasera a Genova c’è silenzio, perché non so cosa fare, dove stare. Sono in ginocchio perché su quel ponte, attraverso di lui, ho lasciato mille volte casa e mille volte sono tornato. L’ultima ieri sera.
Sono in ginocchio perché leggo lacrime, accuse, e “pagheranno tutti caro” e so già che non pagherà nessuno semplicemente perché i colpevoli sono tanti, sono troppi.
E allora resto in ginocchio, per un po’, e sono felice che ci sia chi mi dice di rialzarmi subito. Ma ci resto, perché se prendi un pugno così forte fai bene a stare un po’ giù, a riordinare le idee.
Resto giù, in ginocchio, perché ho un’idea che mi gira in testa che sicuramente è sbagliata, dettata dallo sconforto, dalla tristezza.
Ci rialzeremo. Non saremo meglio, saremo così“.
Fonte: Adnkronos
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