Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova crolla in Borsa anche Atlantia la società che controlla Autostrade per l’Italia: il titolo è stato prima sospeso e poi è tornato agli scambi, perdendo fino al 10 per cento, prima di recuperare parte delle perdite e chiudere in calo del 5,4%. Ha così bruciato 1,1 miliardi di capitalizzazione, come riportato da Il Corriere della Sera.
A sentire Atlantia non c’erano preoccupazioni sul ponte Morandi. “Non mi risulta” afferma l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, al Gr1 al giornalista che gli fa notare che da anni si diceva che il ponte andava chiuso perché pericoloso. Rispondendo al giornalista che gli fa notare che si dice che Autostrade per l’Italia faccia investimenti ma a quanto pare il problema della manutenzione sta diventando sempre più centrale, Castellucci ha risposto: “Non è così e tutti gli indicatori lo confermano. Però dire queste cose in questo momento, è fuori luogo“.
Autostrade per l’Italia ha diramato un comunicato ufficiale osservando come “sulla struttura – risalente agli anni ’60 – erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione. I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova. Le cause del crollo saranno oggetto di approfondita analisi non appena sarà possibile accedere in sicurezza ai luoghi”. Nessuna parole di cordoglio per le vittime.
Il crollo di ponte Morandi è “per noi qualcosa di inaspettato e imprevisto rispetto all’attività di monitoraggio che veniva fatta sul ponte. Nulla lasciava presagire” che potesse accadere, ha detto all’ANSA il direttore del Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia Stefano Marigliani, sottolineando che “assolutamente non c’era nessun elemento per considerare il ponte pericoloso. Il ponte è una struttura dal punto di vista ingegneristico molto complesso: da qui la moltitudine di controlli“: ma “nulla è emerso che facesse presagire” questo.
Parole inadeguate per una tragedia di questa portata. Il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli ha puntato il dito proprio su Autostrade per l’Italia, come riportato da Il Corriere della Sera: “Dalle verifiche fatte attraverso i tecnici del ministero, la manutenzione compete ad Autostrade, la manutenzione a qualsiasi livello compete ad Autostrade, compete ai tecnici del ministero seguire gli interventi straordinari”
Fonti: Il Corriere della Sera, Ansa, Gr1
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