L’avviso c’era stato. I dubbi di natura tecnica sollevati dal prof. Antonio Brencich, docente in «costruzioni in cemento armato» presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova, erano già diventati una pressante domanda politica. Era il 20 ottobre 2015 quando il senatore Maurizio Rossi di Scelta Civica, unico ligure in Commissione Trasporti al Senato, poneva un’interrogazione Graziano Delrio Ministro delle infrastrutture del Governo di Matteo Renzi prima e di Paolo Gentiloni successivamente.
Rossi insisteva con una nuova interrogazione, il 28 aprile 2016 ancora una volta indirizzata al Ministro dei Trasporti di Governo Renzi, Graziano Del Rio, come riportato da Reuters: “Il viadotto Polcevera dell’autostrada A10, detto anche ponte Morandi, è un’imponente realizzazione lunga 1.182 metri costituita da tre piloni in cemento armato che raggiungono i 90 mt di altezza che collega l’autostrada Genova – Milano al tratto Genova -Ventimiglia attraversando la citta sulla Val Polcevere. Recentemente il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che ha reso necessaria un’opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una chiusura“.
Rossi parlava della necessità di predisporre un diversivo cruciale nella viabilità di Genova e dell’intera Liguria: la ‘Gronda’, uno snodo per evitare, in parte, il ponte. Maurizio Rossi non è più senatore, è tornato a fare l’editore della tv ligure Primo Canale.
Trascorsero mesi in cui il Governo Renzi focalizzò le propri forze e le proprie fortune nella fallita riforma costituzionale. Graziano Delrio svolse un ruolo di prima linea, insieme al Ministro Maria Elena Boschi e al premier Matteo Renzi, per convincere gli italiani a votare sì. Quella dell’abolizione del Senato sembrava la priorità assoluta del Governo Renzi e Delrio si spese fino all’ultimo per la vittoria del sì.
Finalmente 21 settembre 2017 dopo la caduta del Governo Renzi Graziano Delrio confermato Ministro dei Trasporti annunciava l’avvio del progetto Gronda, con inizio dei lavori fissato per l’autunno del 2018, come riportato da Askanews.
“La situazione di Genova la conosco estremamente bene, purtroppo la criticità del ponte Morandi ci è nota da sempre. Questo ponte è stato realizzato quando i traffici non erano così enormi come sono adesso, Sono aumentati di centinaia di migliaia i tir che attraversano la città ormai su quel ponte si vedevano spesso le code ferme di tir, ma trecento quattrocento tir fermi, bloccati in coda sul ponte. Lei pensi che la Gronda è stata approvata nel 2001” dice l’ex senatore.
“Il progetto della Gronda, fermo da 18 anni, avrebbe dovuto risolvere questo snodo fondamentale: sul ponte Morandi ora crollato passava tutto il traffico in arrivo dalla Francia e da Savona verso Genova, e da lì sia in direzione Milano, sia giù per la costa tirrenica verso La Spezia e Roma. Il progetto della Gronda praticamente molto prima del ponte Morandi, spostandosi verso Savona, attraverso una galleria andava a tagliare l’autostrada evitando di passare sul ponte Morandi per una grossa parte del traffico, e si andava a collegare con la Genova-Milano un po’ di chilometri sopra” ha aggiunto Rossi.
“C’è da chiedersi perché non si sia voluto capire per tempo la necessità di costruire un’alternativa. Genova resta veramente in questo momento isolata. Le centinaia di migliaia di Tir che devono andare al porto da dove passeranno? Avremo una problematica enorme perché ci sarà un blocco dell’economia portuale, non sarà più possibile arrivare all’aeroporto se non per le strade normali. Confesso che sono anche io molto amareggiato e triste, perché vedo un crollo dell’economia totale della mia città oltre alle vittime e alla tragedia immane che c’è”.
Fonti: Askanews, Reuters, La7
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