Il Partito Democratico difende l’ex premier sulla questione dell’Air Force Renzi” l’aereo di Stato che l’inquilino di Palazzo Chigi dispose venisse utilizzato il luogo di due più piccoli velivoli destinati ai viaggi della Presidenza del Consiglio. Una spesa enorme, 150 milioni di euro per un mezzo ritenuto obsoleto e ormai fuori produzione. L’ex premier ha dovuto subire il video denuncia dei ministri Salvini e Toninelli ma si è difeso più volte, su Twitter e con un video su Youtube, denunciando quelle che sarebbero vere e proprie falsità per screditarlo su una questione che lui sperava fosse chiusa. Gli argomenti di Renzi sono semplici e non solidissimi: sui costi sull’opportunità economica dell’operazione ha dato la responsabilità ad altri, senza tuttavia fare i nome.
Sull’uso del mezzo è invece caduto in contraddizione: ha infatti dichiarato che l’aereo non era per la Presidenza del Consiglio ma per le missioni internazionali dell’export, dimenticando tuttavia di aver detto, esplicitamente, che l’aereo avrebbe dovuto sostituire quelli presidenziali in uso, dichiarati “troppo piccoli”. L’aereo quindi era previsto anche per ospitare eventuale delegazioni dell’export ma certo l’uso principale previsto era per lui. E’ vero che Renzi non l’ha mai usato ma perchè ha dovuto rinunciare a Palazzo Chigi, suo malgrado. Quindi dire: “non ci ho mai messo piede” non è una bugia, ma certamente una mossa per sparigliare le carte e battere in ritirata.
A inguaiare il premier, senza volerlo è proprio il Partito Democratico. Lia Quartapelle, deputata dem ha difeso in diretta tv, l’Air Force Renzi con queste parole: “Penso che il Presidente del Consiglio, chiunque esso sia, abbia il diritto di viaggiare comodo, per arrivare riposato, senza affaticamenti, a delle riunioni internazionali che sono importantissime“
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Cosa significa questo? Che l’argomento delle “missioni internazionali dell’export” è la più classica delle foglie di fico. L’aereo che l’ex premier non vuole venga chiamato “Air Force Renzi” per implicita ammissione del PD era proprio per lui, Renzi. Il Partito Democratico infatti ha lasciato da parte l’argomento delle “missioni” perchè, con tutta evidenza, è apparso davvero troppo debole.
Manlio Di Stefano, sottosegretario M5S ha così commentato le parole della deputata dem: “Mentre in Parlamento sta per arrivare il decreto dignità, un provvedimento che mira a fermare la precarietà generata proprio dal PD, la deputata renziana ha ricordato che un Presidente del Consiglio ha il diritto di viaggiare ‘comodo’ per arrivare ‘riposato’ e senza ‘affaticamenti’ a delle riunioni internazionali. Peccato che per farlo Matteo Renzi abbia deciso di comprare, con i soldi degli italiani, un aereo da 150 milioni di euro, quando poteva usare mezzi già esistenti di cui si sono sempre serviti i presidenti del consiglio senza andare incontro a problemi di affaticamento“.
Fonte: Stasera Italia