Una protesta civile, dunque, che se si esclude l’uso pesante e improprio del termine “strage di Stato” non sembra voler scadere nel frasario stupido è violento che è il marchio di fabbrica di Roberto Saviano. Diverse imprecisioni tuttavia si rilevano nelle parole di Valentina Calderone. Il fermo dato all’attività delle Ong non ha incrementato il numero dei morti ma, al contrario, sembra averlo diminuito. Quindi, stando ai numeri e partendo dal presupposto che i numeri sono fondati – attendiamo smentite sui numeri, più efficaci della vernice – la politica migratoria del Governo non ha prodotto gli effetti che il movimento contesta. Lo stile sbrigativo, poco politicamente corretto del Ministro Matteo Salvini è simile allo stile di un altro Matteo, Presidente del Consiglio che usò uno stile simile contro la Sinistra, i sindacati “da rottamare” contro i lavoratori ed i loro diritti. Quello che disse di voler fare Renzi fece: ha infatti rottamato la Sinistra al punto che sono rimaste poche mani e magliette rosse. E ha rottamato Sindacato e diritti dei lavoratori, abolendo l’art. 18. Per il rimo Matteo non si sono viste proteste eclatanti a Sinistra. Perchè se il nemico è in casa si preferisce il silenzio fino al disastro compiuto, sembra.
Josefa non è l’unica sopravvissuta, stando a quello che è stato raccontato. La Guardia Costiera libica avrebbe salvato gli altri e lasciato al mare lei, l’altra donna e il bambino. La storia che viene raccontata non è chiaro. e resta profondamente incongrua. Senza un’inchiesta seria – cosa diversa dalle tesi e dalle parole in libertà – non è obbligatorio prendere per vero tutto quello che proviene da Open Arms. Il problema di questa Ong è che pretenderebbe di decidere la politica migratoria dell’Italia veicolandola con l’impatto emotivo dei suoi post e video. Questo gli italiani lo hanno capito e non lo accettano. Vanno bene i salvataggi, ma se quest salvataggi vengono usati strumentalmente per diffamare un governo democraticamente eletto, il valore di questi atti si perde. Per quanto meritoria possa essere l’attività di soccorso di una Ong la sua credibilità muore quando usa o lasica che sia usata la propria attività per propaganda politica, a torto o a ragione. Per questa ragione Open Arms resta profondamente screditata agli occhi di gran parte dell’opinione pubblica degli italiani. Non lo è per le parole di Salvini ma in ragione delle parole e dei mezzi comunicativi scelti dalla stessa Open Arms.
La Ong ha probabilmente pensato fosse una grande idea diffondere le immagini di Josefa. Ma è stato un errore perchè quelle stesse immagini sono state percepite come una speculazione sporca anche se il salvataggio era vero. Nulla in realtà è apparso più credibile. Open Arms paga solo i propri errori e il costante tentativo di impietosire, scandalizzare e forzare la mano al Governo, con tutti i mezzi. Che si sia fatta ironia sullo smalto di Josefa – ironia che per pura comodità è stata spacciata per fake news ma era solo ironia – denota nient’altro che la profonda diffidenza dell’opinione pubblica verso Open Arms e il suo modo di gestire e promulgare le immagini. La verità nuda e cruda e che al momento l’opinione pubblica non crede in questa Ong e, come conseguenza di Open Arms e di altre Ong con mania di protagonismo, non credo più a nulla di quanto affermato dalla Organizzazioni non governative. La storia dello “smalto” è solo una conseguenza di tutto questo. I manifestanti delle magliette e delle mani rosse dovrebbero tentare capire questo, liberandosi dal presupposto che loro sono “persone per bene” e gli altri “lo schifo” come, sbagliando, pensa Vauro.
Fonti: Repubblica, Alanews