I familiari e anche Manuela, la sua compagna di vita sono lì, accanto a lui. Che Sergio Marchionne non stesse bene, era evidente da qualche mese. E questo nonostante l’incredibile volontà di continuare il lavoro quotidiano, caratterizzato da ritmi quasi impossibili da sostenere. In più occasioni, ribadendo la sua uscita dal gruppo nella primavera 2019, aveva ammesso: «Sono stanco». Ora si è all’epilogo, presso la clinica Universitätsspital di Zurigo. L’ospedale universitario è noto per essere stato il primo centro medico ad applicare ai pazienti oncologici una nuova piattaforma per la radioterapia nei casi di tumore a prostata, polmone e cervello. L’eccellenza non è bastata. Era troppo tardi.
Marchionne ora sarebbe in coma, dopo l’operazione alla spalla subito alla fine del mese di luglio, e l’aggravarsi di un tumore che non gli sta lasciando scampo, Un tumore ai polmoni causato dal fumo: almeno due pacchetti di sigarette al giorno. Da qualche mese aveva smesso o quasi, ma era tardi.
“Stazionarie e irreversibili” sono i termini che descrivono la situazione clinica dell’ex ad di Fca, ricoverato in terapia intensiva. Gli sono accanto i suoi figli, Alessio Giacomo nato nel 1989 e Jonathan Tyler di cinque anni più piccolo avuti entrambi dalla prima moglie, Orlandina. E c’è, appunto, Manuela Battezzato, la sua compagna quarantasettenne, donna della comunicazione Fca con la quale convive da alcuni anni, come riportato da Il Messaggero.
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