Sergio Marchionne è stato severamente geloso della sua privacy e di quella della persone a lui vicine. Così anche la malattia che l’ha velocemente portato in fin di vita è stata tenuta nascosta, nel possibile, come riportato da Adnkronos. Ma il muro del silenzio è durato poche ore. Si era parlato di un ricovero per un’operazione alla spalla a cui erano seguite complicazione che lo hanno condotto ad un punto di non ritorno, al coma irreversibile. Il calore della notizia è stato tale che presto si è parlato di un tumore, presumibilmente diffuso dalla prostata e risultato pervicace ed invasivo. Da qui, la necessità di cure e di operazioni, si era detto. Ma anche questa verità è durata poco. Si è saputo che già da mercoledì scorso l’ad di Fiat non respirava autonomamente. Si è saputo in seguito che ha perso conoscenza, fino al punto di non ritorno. Ora gli ultimi dubbi vengono dissipati.
Sergio Marchionne era notoriamente un tabagista accanito da due pacchetti di sigarette al giorno. Solo negli ultimi tempi era passato alla sigaretta elettronica.
Fonte: Adnkronos
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