Le unghie curate della migrante non convincono, ma c’è una spiegazione. Intanto lei, Josefa la donna di origini camerunensi rimasta per due giorni in mare a largo della Libia insieme al cadavere di un’altra donna e del suo bambino avrebbe intenzione di denunciare la Libia e l’Italia per quanto è successo. La donna è stata recuperata dalla Ong spagnola Open Arms e portata in terra iberica. A scriverlo è il quotidiano Diario de Mallorca, «Josefa – secondo il giornale –intende denunciare la Libia per aver abbandonato l’imbarcazione, tornandosene indietro, lasciando altri cadaveri, e l’Italia per il rifiuto a sbarcare i cadaveri nel porto di Catania».
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Il Viminale sembra convinto che le iniziative di cui parla il quotidiano spagnolo se attuate, non potrebbero dirsi volute spontaneamente dalla donna ma indotte dalla Ong che strumentalizzerebbe il recupero – e la donna salvata – per proseguire un’azione di propaganda conto le politiche migratorie dell’Italia. E infatti il Ministero dell’Interno si rivolge in prima battuta proprio alla Ong: «Non meritano risposta le Ong che insinuano, scappano, minacciano denunce ma non svelano con trasparenza finanziatori e attività. La denuncia di Josefa? Qualcuno strumentalizza una vittima per fini politici. Noi denunceremo chi, con bugie e falsità, mette in dubbio l’immensa opera di salvataggio e accoglienza svolta dall’Italia»
Sui social network sono state diffuse negli ultimi giorni diverse immagini che mostrano Josefa, la donna soccorsa al largo della Libia dopo aver trascorso 48 ore aggrappata a una tavola di legno, con le unghie smaltate di rosso, come riportato da Il Corriere della Sera.
Nelle fotografie twittate in diretta dai volontari di Open Arms e nei video che la ritraggono appena dopo il naufragio, però, le sue mani presentano i chiari segni dei momenti trascorsi in acqua.
Josefa non ha nessuno smalto alle unghie quando viene salvata. Lo smalto appare qualche giorno dopo, quando scende dalla nave a Maiorca, il principale delle Isole Baleari. «Lo smalto sulle mani di Josefa è stato messo dal alcune volontarie a bordo della Open Arms, nei giorni dopo il salvataggio, per aiutare Josefa a rilassarsi e provare a dimenticare per qualche istante il dramma vissuto», racconta al Corriere della Sera Veronica Alfonsi, dell’Ufficio stampa italiano di Open Arms e aggiunge: «Le immagini che ritraggono la donna in acqua con lo smalto sono state ritoccate e sono chiaramente falso, come il video che sta girando in questi giorni e che denunceremo. La storia era già stata raccontata tra gli altri anche da Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale, a bordo della missione». Camilli ha scritto su Twitter: «Josefa ha le unghie laccate perché nei quattro giorni di navigazione per raggiungere la Spagna le volontarie di Open Arms le hanno messo lo smalto per distrarla e farla parlare. Non aveva smalto quando è stata soccorsa. Serve dirlo?».
Fonti: Il Corriere della Sera, Annalisa Camilli Twitter, Aj+, Diario de Mallorca
https://www.facebook.com/ajplusenglish/videos/1256542164487288/