“Un’operazione di routine, torno presto”. Marchinonne non reagisce più

Sergio Marchionne era entrato il 27 giugno all’Universitätsspital, l’Ospedale Universitario di Zurigo per essere operato alla spalla destra. L’Università che vanta eccellenze mondiali nel campo della ricerca e delle terapie oncologiche, e 12 premi Nobel. «Starò via solo pochi giorni» aveva detto ai collaboratori, «non c’è bisogno di cambiare troppo l’agenda». Nessuno sospettava, temeva, si aspettava questo. Lui meno di tutti. Poco dopo tutto è precipitato, senza avvisaglie. L’operazione il 28 giugno, le prime complicazioni inattese ma gestibili, il quadro clinico sempre più instabile, l’allarme che intanto si allargava a macchia. Venerdì le condizioni di Sergio Marchionne sono diventate drammatiche; al suo capezzale i figli Alessio Giacomo e Jonathan Tyler e la compagna Manuela: un primo tentativo infruttuoso di attenuare la sedazione. Ma Marchionne non riusciva a respirare autonomamente. Poco dopo l’aggravamento ancora più deciso, ormai senza ritorno. Il paziente non reagiva più.

John Elkann si dice molto tranquillo fino a mercoledì. Era convinto che, al di là delle complicazioni mediche, la situazione fosse seria ma gestibile. Venerdì ha deciso di volare a Zurigo per essere vicino all’amico e ha capito quello che stava accadendo «Mi sono reso conto che Sergio non sarebbe più tornato» ha detto, come riportato da Repubblica. Si diffondono allora i comunicati e le frasi sulle condizioni ancora peggiorate. Marchionne “non potrà riprendere l’attività lavorativa” e il commiato, a soli 66 anni, diventa ormai inevitabile.

L’ultima uscita pubblica di Sergio Marchionne è stata il 26 giugno, meno di un mese fa. Nelle immagini si nota che respira a fatica mentre consegna la nuova Jeep alla sua amata Arma dei Carabinieri. In quell’occasione ricordò suo padre, scomparso a soli 69 anni, un’età molto vicina alla sua, oggi. Il cerchio si era chiuso.

Dalla Germania arriva intanto quello che sembra il saluto d’addio della Ferrari. Maurizio Arrivabene, team principal Ferrari, ha dedicato al suo ex presidente la pole position di Vettel: «La pole di oggi è una certezza, la gara di domani ovviamente non lo è. Ci atteniamo alla certezza di oggi e a nome di tutta la squadra dedichiamo questa pole al presidente Sergio Marchionne, siamo vicini a lui e alla sua famiglia».

Fonti: Repubblica, Alanews, Unispitalbasel

Gestione cookie